E’ stato un faccia a faccia. Tra coloro che credono che il Ponte si può e si deve fare e chi vuole altro. Questa mattina al Palacultura si sono ritrovati i componenti di Umanesimo e Solidarietà ed i Forconi del candidato presidente regionale Mariano Ferro. Non ci sono stati momenti di tensione considerato che ai Forconi è stato consentito di intervenire al convegno che sosteneva il Ponte come struttura essenziale per il Mezzogiorno. Pippo Pracanica dice: “Oggi non si parla di sì o no al Ponte ma di un progetto fondamentale che manca del progetto definitivo, voglio ricordare che l’appalto è stato già assegnato e che se i lavori non cominceranno la Stretto dovrà pagare una penale di 400 milioni di euro – continua Pracanica – ho delle critiche alla società di Ciucci perché non ha fatto ben capire il progetto e non ha ancora presentato il piano finanziario necessario ai privati che vogliano investire”. Ferro, con una ventina di Forconi alle spalle ha replicato: “Sono altre le priorità della Sicilia, parlare ancora oggi di Ponte è un’offesa per le imprese che chiudono, per coloro che hanno perso il posto di lavoro, per la Sicilia intera che ha infrastrutture autostradali e stradali antiche, è ridicolo ancora oggi discutere di Ponte, bisogna fare altre cose e in testa sciogliere o sospendere la Stretto di Messina”.
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