L’ex assessore comunale alle Manutenzioni, Pippo Isgrò, contrasta la proposta del presidente di Confindustria Messina, Ivo Blandina, relativa al rinnovo delle concessioni nell’area di Maregrosso.
“Scrivo dopo avere letto la pubblicazione dell’articolo apparso venerdì 9 u.s. sulla stampa, i cui contenuti non lasciano alcun dubbio sulle finalità che si prefigge il dr. Ivo Blandina, presidente di Confindustria Messina, in relazione all’area di Maregrosso su cui, nella mia qualità di Assessore al Waterfront, ho lavorato con dedizione e impegno nell’interesse della Città. Considero le argomentazioni poste in essere dal Presidente di Confindustria, non me ne voglia il dr. Blandina, mio ottimo ex allievo, intempestive, lacunose e imprecise. Comprendo benissimo che il Presidente degli imprenditori debba, per doveri che discendono dalla sua carica difendere gli associati, ma anche i non iscritti che, dopo cotanta difesa d’ufficio, lo potrebbero diventare. Per cui La ringrazio, Sig. Presidente, per la chiarezza della due premesse, i cui contenuti fotografano lo stato della situazione reale degli occupanti di quelle aree, così come le ha descritte. A tal proposito, è notizia di questi giorni, che il proprietario di un immobile fronte strada, con una situazione catastale un “po’ confusa”, vista la situazione di supplenza della politica, ha creduto opportuno di considerare proprie, recintandole, alcune particelle di aree demaniali. In merito alla questione, spero e credo che la P.G. della Guardia Costiera, possa far luce e sanzionare, se colpevoli, i responsabili di azioni fraudolente e rimuovere le recinzioni abusive. Le aree di Maregrosso, da sempre sono state considerate, da alcuni terra di conquista, da altri una risorsa a basso costo da difendere, e non mi si dica che l’Amministrazione debba trovare i locali in altre zone, allo stesso prezzo e con la medesima superficie, altrimenti gli occupanti non se ne andranno, resistendo con azioni giudiziarie minacciando, se costretti, a licenziare il personale. Questa è un’assurdità, un autentico ricatto sociale che ho già cercato di scongiurare, iniziando a demolire per primi, i manufatti liberi, sequestrati o abbandonati, dando alle ditte interessate, il tempo di reperire locali idonei in alti siti. La proposta di rinnovo delle concessioni, di anno in anno, da Lei avallata, annulla l’azione straordinaria e meritoria di risanamento, che la città da oltre 40 anni si aspettava. L’ampio respiro di cui Lei parla, Sig. Presidente, è durato oltre 3 anni e, mi creda, sono state fatte molte riunioni presso la Guardia Costiera, prima col Com.te Nunzio Martello poi col suo successore, Com.te Antonio Muscolino, con i sindacati, col Presidente della Camera di Commercio, col Vice direttore della Confcommercio, col responsabile del Demanio con le associazione di categoria e con l’avvocato Maltese, oggi scomparso, che aveva la funzione di Avvocato-tutor, per tutelare le aziende nelle attività di delocalizzazione in aree idonee. Altro che mancanza di programmazione sig. Presidente, in quel periodo io non l’ho mai vista! Ricorda Dr. Blandina, successivamente, quando lei si era dimostrato disponibile a collaborare con l’Assessorato, al tempo di mia competenza, per far conferire in discarica il materiale inerte, senza oneri per il Comune, da aziende iscritte alla Confindustria? Tutte le volte che ci incontravamo Lei mi faceva i complimenti, per l’azione coraggiosa di risanamento, di quelle aree. Oggi, inspiegabilmente, Lei ha invertito la rotta, disorientando l’Amministrazione e riaccendendo la speranza in chi è obbligato ad andarsene da quelle aree, che DEVONO ESSERE RISANATE E RESE FRUIBILI AI CITTADINI. Le ricordo che l’Amministrazione Comunale, La Capitaneria di Porto,il Demanio Regionale avevano ed hanno, un preciso progetto obiettivo per non concedere nuove concessioni e revocare quelle esistenti, per attività in contrasto con la fruizione del mare e dei litorali, cosi come recita un articolo della Legge Regionale N.15 del 29 Novembre 2005 GURS 2 Dicembre 2005 N.52. Concludo, augurandomi che il dr. Ivo Blandina, nella qualità di Presidente di Confindusrtia, si attivi e costituisca un tavolo permanente per delocalizzare, con la speranza che ci riesca, tutte le attività esistenti in via Don Blasco lato mare, programmando con Il Sig. Commissario del Comune di Messina e la Dirigente del Waterfront, gli interventi necessari e indifferibili e demolendo per primi, i manufatti privi di abitabilità, agibilità e di sicurezza sismica e, successivamente, anche gli altri, al fine di liberare il tratto di Via Don Blasco, entro il 31/ 12/2013. Un sogno che dal dopo guerra, possa diventare realtà! Oggi che non ricopro ruoli di amministratore, ma che sono tornato all’impegno politico, non solo vigilerò affinché il mio lavoro non venga vanificato da poteri oscuri che si muovono nell’ombra e che hanno anche minacciato (e forse minacciano ancora) la mia incolumità, ma farò si che quella di Maregrosso diventi la battaglia emblematica del riscatto e della rinascita di tutta la Città.”
Pippo Isgrò
(51)