Premettendo «che sin dai primi anni ’90 l’Amministrazione Comunale ha affidato in regime di appalto la gestione di Casa Serena; che la concessione di servizi è un contratto che presenta le stesse caratteristiche dell’appalto, ad eccezione del fatto che la controprestazione a favore del concessionario consiste unicamente nel diritto di gestire funzionalmente e di sfruttare economicamente il servizio; che nella gestione in concessione, pur rimanendo in capo al Comune la titolarità del servizio, il “rischio d’impresa” viene assunto dal concessionario sia per quanto riguarda la riscossione delle rette, sia per quanto riguarda la remunerazione degli eventuali servizi aggiuntivi e che le difficoltà economiche del bilancio comunale, unito al fatto che il Comune non ha adeguate risorse per finanziare i lavori di ristrutturazione della struttura, inducono a valutare anche altre opzioni gestionali», i consiglieri comunali Nello Pergolizzi e Felice Calabrò scrivono al Commissario del Comune, Luigi Croce, per proporre una soluzione alla complicata vicenda di Casa Serena. «L’affidamento globale del servizio in regime di concessione anziché in appalto – proseguono i consiglieri – può ritenersi conveniente per il Comune per le seguenti ragioni: la concessione, diversamente dall’appalto, pone a carico del concessionario il “rischio d’impresa” relativamente alla riscossione delle rette; poi, pur rimanendo in capo al Comune la titolarità del servizio e i compiti di controllo e vigilanza, tutte le attività e i servizi connessi alla gestione sono posti a carico del concessionario; inoltre – concludono Pergolizzi e Calabrò − per gli utenti del servizio nulla cambierebbe rispetto alla situazione attuale, sia in termini di qualità e offerta dei servizi che in termini di retta da pagare, e in termini economici l’affidamento in concessione potrà determinare un risparmio per il Comune, rispetto all’appalto, che l’amministrazione comunale potrà destinare al soddisfacimento di altri servizi sociali destinati ai cittadini messinesi».
(67)