Ieri a Palazzo Zanca i rappresentanti del Partito dei Comunisti Italiani (Antonio Bertuccelli), dell’Associazione “Agorà” (Pietro Currò e Giovanni Amendolia) e dell’Associazione “Ecologia Solidale Messina” (Francesco Napoli) hanno consegnato ed esposto al Commissario del Comune di Messina, Luigi Croce, alcuni spunti di riflessione come contributo per superare la grave crisi che vede la città al collasso. Le delegazioni si sono soffermate anche sulla necessità del risanamento delle zone cittadine sottoposte a gravi inquinamenti ambientali e alla risoluzione delle condizioni di vita precaria di tanti cittadini che vivono in tuguri, e, a tutela di questi, hanno proposto la requisizione dei tanti alloggi sfitti presenti in città. Ecco quanto esposto:
“Il Partito dei Comunisti Italiani, l’Associazione “Agorà” e l’Associazione “Ecologia Solidale Messina” ritengono che le sue indiscusse capacità, il suo essere stato e il suo essere apparso integerrimo le assicurano credibilità nel difficilissimo compito che le è stato affidato: ricondurre Messina a diritto. Non Le nascondiamo che noi non possiamo considerare la sua attività super partes e che, anzi, proprio per la gravità del momento, la invitiamo a prendere parte. Non tanto scendendo nella contesa politica che non le appartiene e non deve appartenerle, quanto dimostrando nelle sue scelte di fondo la necessità di difendere gli strati sociali più deboli, evitando la loro definitiva marginalizzazione. In questo senso noi siamo parte, e dunque partito, convinti che una società più giusta si fondi sull’equità fra il dare e l’avere tra gli individui e, all’interno della collettività, fra le classi sociali. Ideologicamente il concetto potrebbe essere sintetizzato con la famosa espressione “a ciascuno secondo i propri bisogni, da ciascuno secondo le proprie possibilità”; con uno slogan che facciamo nostro diciamo, oggi, “Chi più ha, più paghi”. Non intendiamo spaventare nessuno, ma è nella logica delle cose scegliere da che parte stare. Ogni azione compiuta nell’esercizio di una funzione, colpisce degli interessi e ne favorisce altri, e così deve essere. Poiché fare apparire neutrali le scelte è una bugia o una solenne ipocrisia.
Come abbiamo detto, vogliamo contribuire alla sua azione di risanamento. Per questo ci permettiamo di offrirle alcuni spunti di riflessione:
- La rivisitazione e rivalutazione del sistema di concessioni che il Comune di Messina ha con i privati, nel senso di un incremento del valore di dette concessioni secondo parametri di mercato. Per fare un esempio, sembrerebbe che la concessione della pregiata area denominata “serpentone”, ex gazometro, data in uso ai privati, porta alle casse comunali una esigua somma che non esistiamo a definire ridicola. Riteniamo, pertanto, necessario rivedere, anche forzatamente, gli assetti di tale concessione e, eventualmente, bandire un concorso europeo per la gestione dell’attraversamento dello Stretto e dei servizi portuali e di trasporto marittimo, inserendo la clausola della partecipazione pubblica, come già sperimentato in altre realtà, e destinando gli utili a beneficio della comunità. Non riteniamo questo un atto rivoluzionario ma di semplice buon senso.
- Dare l’avvio alla sdemanializzazione di aree cittadine per le quali il Comune paga un canone. Il riferimento è a “Villa Sabin”, “Passeggiata a mare”, via Vittorio Emanuele. A prescindere dall’esborso effettivo, il solo fatto che si proceda ad una azione di razionalizzazione del territorio rappresenta un segnale di attenzione e di recupero di una identità cittadina.
- L’IMU nella nostra città è stata aumentata, stante le condizioni di cassa, ai massimi livelli in modo generalizzato. Ciò comporta e comporterà la possibilità di insolvenza per molti cittadini o la necessità per tanti di svendere il bene casa. Proponiamo che la casa venga tassata nel seguente modo: al minimo per i proprietari di prima casa e poi in modo direttamente proporzionale per i possessori di ulteriori immobili giungendo a moltiplicare ulteriormente la tassazione per i proprietari di oltre dieci appartamenti.
Come vede, nessuno stravolgimento dei conti ma alcune opportune indicazioni; chi più ha, più paghi!”.
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