“Patti Città viva” denuncia: «Nessun intervento per l’emergenza inquinamento nella Valle del Mela e dintorni»

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Patti-StemmaIl Presidente del comitato cittadino “Patti città viva”, Massimiliano Mannelli, scrive: «Riscontriamo una nota della provincia di Messina in risposta alla nostra richiesta di informazioni in merito allo stato delle verifiche e dei monitoraggi relativi alle emissioni e alle esalazioni provenienti dalla raffineria di Milazzo, la Centrale elettrica di S. Filippo del Mela, le Acciaierie di Pace del Mela e le industrie che trattano materiali i cui gas sono altamente inquinanti per la popolazione. Dalla missiva, emessa dall’ufficio ambiente e politiche energetiche, emerge quanto segue: l’ente provincia di Messina a quanto sembra non disporrebbe dei dati relativi alle verifiche sulle falde acquifere, sul sottosuolo e sulla catena alimentare di derivazione ortofrutticola della valle del Mela e delle zone limitrofe, a eccezione delle emissioni odorifere che, a loro dire, rientrano nella norma. Ci chiediamo allora quale funzione abbia la provincia di Messina in considerazione del fatto che ad essa sono affidate funzioni amministrative di interesse provinciale, relative a vaste aree intercomunali o all’intero territorio provinciale, che spaziano dai settori dell’ambiente-territorio e infrastrutture (difesa del suolo, tutela e valorizzazione dell’ambiente, tutela e valorizzazione delle risorse idriche ed energetiche, prevenzione delle calamità, viabilità, trasporti, organizzazione dello smaltimento dei rifiuti, rilevamento, disciplina e controllo degli scarichi delle acque, delle emissioni atmosferiche e sonore, caccia, pesca nelle acque interne, agricoltura). Ci chiediamo ― prosegue Mannelli ― come mai le amministrazioni locali a cui a suo tempo abbiamo rivolto la nostra istanza (comune di Milazzo, Barcellona P.G., Terme Vigliatore, Furnari, Falcone, Oliveri, Patti) continuano a tacere? A questo punto oltre a continuare il nostro impegno sul territorio per vedere garantito il diritto alla salute incalzeremo ulteriormente l’ente e chiederemo altresì, alla Regione, quali motivi ostativi hanno impedito fino ad oggi di effettuare le opere per il risanamento contro l’inquinamento ambientale per sinergismo tossico ad alto rischio e i piani di bonifica per l’amianto?». Mannelli conclude: «Sulla salute pubblica noi non scherziamo e continueremo a monitorare l’operato degli enti preposti affinché si possa giungere in tempi rapidi a una condizioni ottimale di tutela ambientale».

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