«Ciò che è successo ieri a Messina non è certo paragonabile ai troppi episodi di violenza gratuita da parte delle forze dell’ordine che si sono registrati ieri in tutto il Paese. Tuttavia Sinistra Ecologia Libertà esprime la massima preoccupazione e il massimo allarme per comportamenti che ormai tendono a ripetersi regolarmente in occasione di mobilitazioni degli studenti e dei lavoratori e che devono essere giudicati quantomeno sproporzionati rispetto ai gesti simbolici e pacifici di dissenso cui vorrebbero dare una risposta». Queste le parole di Sel Messina in merito agli scontri avvenuti ieri davanti a Palazzo Zanca tra Polizia municipale e studenti in occasione della manifestazione nazionale contro i tagli alla scuola. «Le istituzioni democratiche – continua Sinistra Ecologia e Libertà Messina− non possono rispondere con la violenza e la chiusura a riccio di fronte alle legittime manifestazioni di protesta delle cittadine e dei cittadini. Sel Messina è solidale con i militanti No Ponte e gli studenti colpiti in modo ingiustificato da provvedimenti repressivi e chiederà ai funzionari e agli agenti delle Forze dell’Ordine di assumersi la piena responsabilità e chiedere scusa all’intera città per atti che si configurano come vere e proprie intimidazioni contro ragazze e ragazzi colpevoli solo di non rassegnarsi passivamente a essere scippati del proprio futuro».
In merito all’episodio di ieri mattina in Piazza Unione Europea, anche Gino Sturniolo, attivista della Rete Ne Ponte, ha scritto una lettera aperta ai Vigili Urbani: «Stanno girando in rete foto che vi raffigurano mentre strappate violentemente lo striscione di mano a Claudio e Marco e mentre li trascinate per le scale del Municipio di Messina. Sono immagini che fanno rabbia e producono indignazione. Siete stati testimoni di un consiglio comunale e di una Giunta che hanno accompagnato la città e il Comune di Messina verso il declino e si apprestano a dichiararne ufficialmente il fallimento. Avete visto il dolore di chi non percepisce da mesi lo stipendio attraversare quel perimetro che siete chiamati a difendere. Oggi anche il vostro futuro e il vostro stipendio sono a rischio. Per tutto questo, quello striscione non solo non avreste dovuto strapparlo di mano a Claudio e Marco, ma avreste anzi dovuto aiutarli a stenderlo meglio. Su quello striscione c’è scritto “La crisi la paghino i ricchi”». E continua: «Ho due figli piccoli e spero proprio che crescano come Claudio e Marco, che siano in grado di battersi contro le ingiustizie, se non proprio come due leoni, almeno come due lupacchiotti, che abbiano il coraggio anche loro di arrampicarsi su un balcone e urlare la propria rabbia. A voi oggi toccherebbe di chiedere scusa a quei due ragazzi».
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