La deputata messinese, Maria Flavia Timbro ha predisposto un’interrogazione parlamentare riguardante le nomine effettuate dal sindaco di Messina, Cateno De Luca. L’On.le riprende, infatti, le accuse mosse al Primo Cittadino dal suo collega di partito, il segretario provinciale di Articolo Uno, Domenico Siracusano circa la presunta «inconferibilità» di alcuni incarichi, in particolare all’interno delle Partecipate.
«Solo qualche settimana fa – scrive l’On.le Timbro –, Articolo Uno Messina, nella persona del Segretario Provinciale Domenico Siracusano, aveva sollevato e posto una questione molto delicata relativamente a tutta una serie di nomine effettuate dal Sindaco De Luca nel corso del suo mandato, nomine che rischiano di essere inconferibili perché potenzialmente formulate in contrasto con la normativa di riferimento ed in particolare con quanto previsto dall’Art. 7 del Decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39 relativo alle “Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico”.
Sul punto, come anticipato, non avendo ricevuto nel merito alcuna spiegazione convincente e nella convinzione che le istituzioni – a prescindere da chi eserciti il singolo ruolo – non possano e non debbano essere né tantomeno apparire al di sopra della legge, ho predisposto un’interrogazione parlamentare a risposta scritta che sottoporrò al ministro competente, affinché faccia le opportune verifiche e sciolga questo spinoso, ma sostanziale nodo politico e amministrativo.
Peraltro, oltre alle nomine già da noi attenzionate (Campagna, Musolino, Basile, Cicala, Puccio solo per ricordarne alcune), a nostro avviso merita attenzione anche quella della vice sindaco, Carlotta Previti, già dirigente dell’ufficio Piano del Gal Taormina Peloritani (partecipato dal Comune di Messina), oggi esperta della Città Metropolitana di Messina nomintata da De Luca, che ricopre il ruolo di vice sindaco e di assessore al Bilancio del Comune di Messina.
Appare doveroso intervenire di fronte a questa escalation di nomine, accompagnata dalla costituzione di aziende partecipate, posto che sembra quasi che il sindaco voglia costruire una macchina amministrativa il cui funzionamento si fonda su una rete di soggetti direttamente dipendenti da lui.
Questa circostanza, va ribadito, è ancora più preoccupante se si considera sono sempre gli stessi i nomi fatti, molti dei quali afferenti al circuito della FENAPI, nomi che si spostano da una postazione all’altra, spesso anche mantenendo l’incarico precedentemente assunto, questo sì in apparente contrasto con le normative vigenti ma in evidente contrasto con ogni principio di opportunità.
Una volta proceduto al deposito dell’atto ispettivo – conclude l’On.le Maria Flavia Timbro –, valuteremo la possibilità di sottoporlo all’Anac e alla Corte dei Conti per le loro rispettive competenze».
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