Lettera di un Piddino sulle primarie: “Sono uno strumento di voto perfettibile. A Messina il Pd non è bilanciato”

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frazzicaGiovanni Frazzica, Componente della Direzione provinciale del Pd Messina, in una lettera aperta ai dirigenti, agli iscritti ed ai simpatizzanti del Pd della Provincia di Messina.

“Scrivo questa breve nota mentre le urne delle cosiddette primarie per la scelta dei candidati alle elezioni nazionali sono ancora aperte ritenendo altamente probabile che a risultato conosciuto potrebbero nascere discussioni, lamentele, polemiche e quant’altro. Ciò non solo da parte di coloro che avendo partecipato alla competizione potrebbero rimanere delusi dall’esito del voto, ma anche dei tanti che, scoraggiati da un marchingegno ancora non sufficientemente sperimentato, non si sono neanche cimentati, pur avendo ambizioni e capacità. In effetti lo strumento delle primarie che alcuni, con una certa superficialità, osannano come la manna sul cielo della democrazia italiana, in effetti è da considerare ancora uno strumento “perfettibile”, tant’è che si procede con regolamenti, modifiche, delibere, circolari esplicative etc. In tutto questo ha un grande ruolo l’apparato organizzativo, rispetto alla politica e, in una provincia come la nostra, come io stesso ho avuto modo di sostenere, il ruolo del forte apparato burocratico, saldamente controllato dai parlamentari Rinaldi e Genovese, rischia di diventare assolutamente prevalente. L’alto numero di circoli e di tesserati che fanno capo ai due on. sopracitati, così come il fatto che in Provincia di Messina Bersani, sostenuto da Genovese sia stato ipervotato e che Rinaldi risulti il candidato che ha conseguito il maggior numero di preferenze in Sicilia delineano, in maniera inequivocabile, un quadro in cui appare chiaro che c’è un netto sbilanciamento degli equilibri all’interno del partito che non consente una fisiologica dialettica tra le varie componenti. Detto questo, che comunque ripeto non è una novità, è chiaro che un Partito come il Pd, nelle cui posizioni ci riconosciamo e che si avvia a diventare forza di governo, non può avere in una Provincia importante come Messina una situazione anomala e sbilanciata. Quindi si deve partire dalla normalizzazione del quadro interno del Partito che, paradossalmente, non è attraversata da divisioni di tipo correntizio o ideologico, se è vero che alle ultime primarie vi fu una grande convergenza per il Segretario Bersani, quanto piuttosto da assetti locali che vanno meglio definiti. Ed a tal proposito, sperando di essere ascoltato in virtù della mia maggiore (per anzianità di servizio) esperienza, mi permetto di suggerire che si proceda in tempi rapidissimi a ridefinire l’equilibrio complessivo del partito messinese partendo da una risagomatura delle posizioni che in maniera evidente e macroscopica possono essere di ostacolo alla crescita di una maggiore auspicabile partecipazione dei cittadini e che nel contempo possano rappresentare anche un alleggerimento di responsabilità per chi ha sviluppato meccanismi di forte concentrazione di potere non in linea con lo spirito stesso del Pd. Fiducioso nel fatto che queste mie riflessioni possano stimolare una fase propositiva in cui superati i problemi interni il Partito possa affrontare i molteplici temi che interessano la comunità messinese, riservandomi di dare un più esauriente contributo in sede di dibattito interno, colgo l’occasione per augurare a tutti voi un felicissimo 2013.”

 

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