«Non rinneghiamo di aver salutato con favore l’avvio di un’operazione di bonifica e risanamento del litorale di Maregrosso. Non abbiamo però abbandonato l’idea che nella nostra realtà il sistema delle imprese sia il vero motore dello sviluppo economico e sociale, all’interno di un quadro rigoroso di rispetto delle regole e contro ogni forma di illegalità». Così risponde Ivo Blandina, presidente di Confindustria Messina, all’ex assessore Pippo Isgrò sulla questione del risanamento di Maregrosso. Blandina continua: «Completata la preziosa opera di sgombero di ogni attività illegale e la demolizione dei manufatti abusivi, si ha l’obbligo di salvaguardare tutte le attività produttive e i livelli occupazionali attraverso una corretta e responsabile azione di delocalizzazione. Evitando contenziosi ed evitando di perdere il controllo e la pianificazione dei tempi di intervento. Potrebbe essere preso ad esempio – continua il presidente di Confindustria − il lavoro svolto dall’Attività Portuale in occasione dell’avvio delle opere di bonifica nella Zona Falcata del porto di Messina; in quel caso le Aziende hanno avuto preventivamente offerta la possibilità di occupare altre aree, sempre nella Zona Falcata, sempre alle stesse condizioni, e quindi con l’applicazione degli stessi canoni. Tutto si è svolto in tempi ragionevoli e comunque compatibili con l’azione di risanamento e mantenimento delle attività produttive e dei posti di lavoro. Anzi, a ben guardare, l’unica area che non è stato possibile risanare con un intervento di demolizione liberatoria è quella su cui insiste l’inceneritore (di proprietà del Comune!)». Ivo Blandina conclude: «Nessuna volontà, quindi, d’interrompere il processo di bonifica e riaffermazione delle regole e della legalità. Sarebbe bastato esprimere un’altra capacità di governo salvaguardando il più alto interesse pubblico e coniugandolo con la tutela delle attività produttive e dei posti di lavoro».
(60)