A tre mesi dalla morte di Natale Lembo, il macellaio che è stato travolto e ucciso da un tir in via La Farina mentre attraversava la strada, il comitato La Nostra città scrive al Commissario Croce per lamentare la mancanza di una presa di posizione definitiva per la risoluzione dell’annoso problema dei tir che attraversano la città. Ecco la lettera:
«Lei certamente saprà che lo scorso 28 settembre c’è stata l’ennesima vittima causata dal transito dei tir nella via La Farina. Il signor Natale Lembo è stato travolto mentre attraversava la strada. Da quel giorno sono passati tre mesi e,ancora una volta,i cittadini si sono mobilitati per chiedere rispetto e tutela da parte delle Istituzioni. Il Comitato La Nostra Città ha avviato una petizione popolare con la quale si chiedono cose precise e scontate per una città “normale”. Le prime mille firme Le sono state recapitate lo scorso 28 novembre a conclusione di una fiaccolata a Palazzo Zanca.Non abbiamo avuto riscontro alcuno delle richieste contenute nella petizione. Ci rendiamo perfettamente conto delle urgenze quotidiane che impegnano la Sua attività commissariale. Riteniamo però che la questione che stiamo sollecitando sia più che degna di ascolto e di provvedimenti urgenti da avviare. I cinque punti della Petizione riguardano la regolamentazione dei flussi di transito da e verso gli imbarcaderi; il rifacimento della segnaletica orizzontale e verticale e il ripristino adeguato dell’illuminazione; l’avvio immediato dell’appalto della “via del mare” superando ogni lungaggine per il reperimento delle aree di pertinenza delle Ferrovie; un’indagine amministrativa sui motivi dei ritardi accumulati nell’esecuzione dei lavori di ripristino del molo nel porto di Tremestieri. Non possiamo non evidenziare, inoltre, l’insufficienza dell’azione repressiva per quanto riguarda i controlli sul rispetto, da parte dei conducenti dei mezzi pesanti, del Codice della strada. Mentre, sul piano organizzativo, occorrerebbe puntare agendo sui comportamenti delle società di traghettamento private e pubbliche, sulle procedure di imbarco e sbarco attuate, sull’utilizzo di tutti i 5 approdi disseminati nella zona urbana, sulle fasce orarie cancellate, sulla trasparenza delle procedure legate all’ecopass, al fine di prevenire e limitare abusi e anomalie. Il comportamento della società pubblica Bluferries srl (costituitasi il 4 novembre 2010 ed entrata in funzione il 1 giugno 2012, al fine di operare nell’offerta di servizi di trasporto marittimo di persone, automezzi e merci sullo Stretto di Messina), che con la sua flotta serve solo saltuariamente il porto di Tremestieri, agevolando così la strategia dei vettori privati che, attraverso l’utilizzazione discrezionale dei Pass, trasferiscono tutto il traffico gommato negli approdi del centro della città con l’attraversamento continuo della già intasatissima viabilità della zona Sud. La mancanza di un quotidiano costante e adeguato monitoraggio dell’inquinamento atmosferico in tutto l’ambito urbano produce oltretutto danni incalcolabili alla salute dei cittadini. Le polveri sottili, come più volte denunziato dalla Organizzazione mondiale della sanità e confermato dall’Agenzia europea per l’ambiente,sono causa di morte per cancro ai polmoni,patologie cardiocircolatorie e alterazioni genetiche. Il Comune di Messina non ha mai messo in atto ne una rete di monitoraggio dei livelli d’inquinamento ne, ovviamente, piani di rientro delle soglie superate. Tale omissione rende corresponsabile il nostro comune nella procedura d’infrazione prevista dalle direttive UE con sanzioni per il nostro Paese di oltre 700 milioni di euro ogni anno. Con la presente istanza il Comitato La Nostra Città Le chiede un intervento immediato e mirato che dia risposte concrete per la sicurezza e la salute dei cittadini. Per un confronto sui tempi degli interventi auspicati Le chiediamo un incontro che possa portare ad un protocollo d’intesa tra l’amministrazione comunale e i cittadini promotori dell’iniziativa popolare».
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