L’Or.S.A. a Croce: «I continui tagli ai posti di lavoro non sono la giusta via verso il risanamento»

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orsa«Parlare di culla di illegalità a Casa Serena ― dice il Segretario regionale dell’Or.S.A., Mariano Massaro ―è strumentale e offensivo per tutti i messinesi se si pensa alle “illegalità” ben più gravi che il Comune di Messina continua a perpetrare in altri settori, nonostante le denunce che le parti sociali hanno fatto pervenire alla Procura della Repubblica». A maggior ragione ― continua Massaro ― se si pensa che i lavoratori Atm continuano a prestare servizio alla città, nonostante l’assenza di stipendi, su macchine vecchie di 15 anni che andrebbero orami rottamate e non utilizzate nell’ambito del servizio pubblico, con il rischio di mettere a repentaglio la vita degli utenti e degli stessi autisti: «È più rischioso per un cittadino salire su un catorcio dell’Atm, che per un anziano vivere a Casa Serena». Dall’Or.S.A. parlano di «olocausto dei lavoratori», che colpisce ora anche i 104 dipendenti di Casa Serena, e rimproverano il Commisario Croce, che ha definito il centro per anziani “una condizione di assoluta illegalità”, di essersi « allineato alle tristi dinamiche di coloro che per uscire dalla crisi non hanno da proporre nulla di meglio della macelleria sociale». «Di questo passo ― prosegue Massaro ― il destino della città è segnato, magari in qualche modo si riuscirà pure a mitigare il buco economico ma saremo costretti a vivere in una città fantasma, senza assistenza agli anziani, senza scuola bus, senza mense scolastiche, senza autobus e con la raccolta rifiuti continuamente a rischio collasso». Dall’Or.S.A. continuano: «Croce deve fare chiarezza sul futuro dei dipendenti di Casa Serena che questa sera incontreranno, presso la sede dell’Or.S.A., gli studenti del R.A.S., i movimenti e le associazioni cittadine per chiedere sostegno alla loro vertenza e alimentare un conflitto unitario volto a combattere il consolidato sistema che vede il risanamento dei conti passare esclusivamente attraverso i licenziamenti e l’azzeramento dello stato sociale». 

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