“Mi candido anche perché penso che il Pdl voglia candidare un esponente della società civile, e penso che quella persona sia Fabio Mazzeo”. Mi disse questo Pippo Isgrò, candidato sindaco di una lista che sarà autonoma, quando in auto stavamo spostandoci di destinazione per sentire altri commenti messinesi sul suo “ritorno in campo”, ma da successore del suo ex capo, Giuseppe Buzzanca. Isgrò, dopo l’uscita del pezzo, mi chiamò e anche su questa parte mi rimproverò di avere inserito parole come lui cita “fuorisacco”. “Te le ho dette da amico, non dovevi scriverle – gridava al cellulare prima di ascoltare la mia replica, finendo così: Ma va bene lo stesso, dai”. Come di “rimprovero” erano quelle dirette al coordinatore provinciale Pdl, Vincenzo Garofalo, sentendosi trascurato dopo 4 anni “duri” alle Manutenzioni del Comune.
Isgrò si candida sindaco, questo è certo, come è certo che mi disse quelle parole su Mazzeo e Garofalo. Parole che stanno stimolando un dibattito che intendo dirottare fino al giorno delle elezioni amministrative sulla totale credibilità dei personaggi e sulle risposte di coloro che sceglieranno la nuova classe dirigente. Camminando per strada, come ho fatto martedì. Molti, a leggere il pezzo o a vedere il video delle interviste, si sono stupiti. “Ma che fai giri con Isgrò? Ma che gli fai pubblicità? Ci ha rovinato “. Solo che alle 9,30 al ritrovo Billè eravamo soli io, Isgrò, Alessia Abrami, collega di Normanno, il barista e le consumazioni, oltre a due clienti che non ci hanno minimamente “cagato”. Magari potevano dirgli qualcosa in faccia. Come hanno fatto con me, criticato per la programmazione di un articolo che mi sembrava curioso, interessante ma non di “cuttigghio”. Insomma per molti quel “giro fu una presa in giro”. Per me, la voglia di sentire dai cittadini che cosa pensano di uno che ha governato gli ultimi 4 anni di una città vicina al dissesto e con servizi pubblici da Sud Sudan. E le risposte dei messinesi mi sono sembrate una “presa in giro”. Ma questa è una mia opinione. La faccenda del tour di Isgrò non è finita. O più del tour non si sono esaurite le parole di Isgrò. Oggi pomeriggio, mentre pensavo alla lacrime di Mimmo Sorrenti, arrampicato a tre metri d’altezza e con una bottiglia di benzina stretta al braccio, Fabio Mazzeo, che tanti, anche Isgrò, danno candidato sindaco, mi ha telefonato volendo ascoltare dal sottoscritto se le parole dell’ex assessore fossero vere. E allora il tour di Isgrò passa anche da casa Mazzeo, dove accolgo la replica selezionata perché tutta l’avrete già letta o la leggerete sul suo Blog. A me, passeggiatore con Isgrò, interessa questa: “Io non sono candidato sindaco – scrive Mazzeo -, non sono candidato perché non mi autocandido e soprattutto non posso esserlo del Pdl messinese, perché non sono un suo dirigente. Non sono neppure a conoscenza dei quadri e delle dinamiche interne e non me ne occupo, pur avendo svolto un ruolo importante di un ufficio tecnico della Camera dei deputati. A sostegno dell’ex assessore Isgrò, che stimo e credo la stima sia ricambiata, voglio peraltro fornire una mia breve visione della politica e della città. Io credo che faccia bene a rivendicare per sé un ruolo di primo piano quale candidato sindaco. Come assessore della giunta cittadina ha svolto un ruolo, lo ha fatto in modo dinamico perché uomo appassionato, ed è indubbiamente una risorsa costruita dal Pdl messinese di questi ultimi anni. Non credo sia l’unico, ce ne sono altri. Ho letto delle proposte di Gianfranco Scoglio e di Peppuccio Santalco, altrettanto legittime perché come Isgrò persone perbene che si sono dedicate alla cosa pubblica. Io però ho un’altra storia, immagino che lui mi abbia inserito nel dibattito come candidato della società civile perché recentemente sono stato tra i promotori, ma neppure tra i primi dieci, di un’associazione politico culturale che si chiama Viva Messina. In questo caso Pippo Isgrò parla di una cosa che non conosce e quindi non può comprendere – continua il giornalista -. Viva Messina è un’anomalia in città: non fa finta di fare altro per poi tirare fuori una candidatura a sindaco, non si innamora di un’idea precostituita o di una persona da portare avanti. Viva Messina si è imposta come unico metodo di lavoro l’onestà d’intenti. Elabora, comunica e agisce. Se fossi Isgrò valuterei con attenzione cosa emerge, da Viva Messina ma anche da altre associazioni, perché, e in questo caso parlo per Viva Messina. Ho l’impressione che a S.Maria Alemanna questa associazione abbia proposto, con Ernesto Marcianò, Milena Romeo, Alberto Bernava e altri, una ipotetica classe dirigente che forse tutti i partiti, non solo il Pdl, negli ultimi anni non ha avuto o, peggio, ha trascurato non fornendo a giovani di talento spazi adeguati e luoghi d’espressione. In questo registro, nel Pdl come nel Pd e nell’Udc, la presenza di molti giovani appassionati che però sembrano infine costretti a rimanere sempre in terza fila perché le poltrone di prima sono sempre occupate da altri. Noi vogliamo ridare serenità a tutti e ricostruire. Non guardiamo con diffidenza chi si è già impegnato se lo ha fatto con dedizione e onestà. Siamo in viaggio e cerchiamo amici che come noi credono ancora che Messina possa essere una città da vivere e non subire”. A questo punto tiro una prima conclusione: Giuseppe Grioli non si è autocandidato e non è ancora candidato sindaco in attesa delle primarie, Alessandro Tinaglia è candidato sindaco, Fabio Mazzeo non è autocandidato né candidato sindaco del Pdl e lavora per il Patto Civico dentro VivaMessina, Giuseppe Isgrò è candidato sindaco “autonomo”, Renato Accorinti raccoglie firme e potrebbe essere candidato sindaco di una lista civica. Ventitré novembre 2012. Fine di questa puntata.
@Acaffo
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