Dopo l’annuncio della sua candidatura a sindaco, Pippo Isgrò passa all’offensiva generale: dal commissario del Comune Croce ai suoi esperti, dalla politica locale a quella nazionale. L’ex assessore torna a farsi sentire con una lettera aperta ai messinesi. Lui che ha governato nella giunta Buzzanca per 4 anni non fa autocritica e invece spara a zero contro i provvedimenti dei successori alla guida di Palazzo Zanca dal 15 settembre: «Da quel giorno, dicevo, abbiamo convissuto col catastrofismo, col disfattismo e per dirla alla De Filippo, abbiamo vissuto con pane e dissesto. Gli esperti o consulenti che siano, ci hanno comunicato, quasi quotidianamente, notizie allarmistiche che ci hanno rovinato il periodo che ha preceduto il Natale. Un Generale che si rispetti, non trasmette paure ai suoi uomini. A mio modesto parere, gli esperti hanno procurato inutili allarmi sociali, che hanno distrutto sia il morale dei messinesi che la già asfittica, economia locale. Non avevano e non hanno titolo, a rovistare nelle carte comunali per decidere in solitudine e con il parere contrario del Ragioniere Generale, supportato da tutti gli uffici finanziari». Ma Isgrò ne ha pure per la politica messinese. Per consiglieri e deputati. «La politica è assente e non basta pranzare con gli anziani di Casa Serena, per scongiurarne il pericolo di chiusura,ci vuole la volontà politica — continua Isgrò — i parlamentari nazionali sono occupati, alcuni per organizzare la truppe cammellate e vincere le primarie del proprio partito mentre altri sgomitano, per conquistare una posizione in “Pool Position” nei partiti di appartenenza o in nuove disperate costituende formazioni, onde garantirsi l’elezione al Parlamento Nazionale. In città, i rappresentanti del popolo e cioè i Consiglieri Comunali, Provinciali e Circoscrizionali sono un po’ confusi, preoccupati e forse giustamente intimoriti, sia per la presenza di un ex Magistrato, oggi Commissario Straordinario, sia per l’impossibilità di potersi candidare per i prossimi 10 anni, se ci fosse il dissesto. Sembrano i fanti nelle trincee del Carso, rannicchiati e infreddoliti che ogni tanto sparano un colpo per farsi coraggio, sperando che non arrivi la bomba del dissesto». Ed ecco che l’ultimo passaggio di Isgrò, in rampa di lancio per la candidatura a sindaco lancia un appello a ingegneri, avvocati, artigiani, commercianti, studenti, donne e uomini di buona volontà, per farsi sentire dal commissario ed evitare il dissesto.
@Acaffo
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