Riceviamo e pubblichiamo:
“I nodi vengono sempre al pettine e, indipendentemente da ciò che dice l’ex sindaco di Messina, la città, lentamente ma in maniera traumatica – basti pensare all’emergenza stipendi che si registra in questi giorni sia al Comune, che all’ATM ed a Messinambiente – sta prendendo coscienza della gestione fallimentare conclusasi lo scorso 30.08.2012, giorno delle dimissioni del detto primo cittadino. L’ex Sindaco ha lasciato una città sul baratro, mai, infatti, era accaduto che i dipendenti subissero ritardi nella corresponsione degli stipendi, e non è per nulla vero quanto sostenuto dal predetto, il quale, come arcinoto, cerca sempre di nascondere le proprie responsabilità scaricandole sopra ad altri soggetti, siano esse istituzioni o persone in carne e ossa.
La sua gestione fallimentare ha determinato lo sforamento del patto di stabilità, sempre la stessa gestione ha svuotato le casse comunali facendo venire meno la liquidità fondamentale, linfa vitale per la sopravvivenza dell’ente locale.
La bocciatura del consuntivo sancisce, qualora ve ne fosse stato bisogno, l’inesorabile fallimento dell’esperienza politica appena trascorsa.
L’attento esame della votazione consiliare, relativa al rendiconto 2011, smentisce ogni tentativo di fare passare la stessa sotto forma di una banale caccia alle streghe, o caccia al responsabile, infatti, tale disamina deve andare oltre la fantasiosa ipotesi prospettata da chi ha determinato il disastro odierno, così come deve oltrepassare la semplicistica lettura sottesa ad ipotetici accordi tra forze politiche. Invero, l’analisi scrupolosa di quel voto (10 contrari, 7 astenuti ed 8 favorevoli), di quella espressione di volontà, evidenzia, inequivocabilmente, la presa d’atto da parte del Civico Consesso della fallimentare gestione politico-amministrativa rappresentata dalla sindacatura Buzzanca. Il Consiglio Comunale con quel voto, convinto e consistente, ha espresso un giudizio negativo, inesorabile e definitivo, senza appello. Peraltro, gli insuccessi – o meglio gli errori – della precedente A.C. sono acclarati da soggetti terzi, basta prendere ad esempio la posizione dell’Assessorato Regionale ai trasporti nell’ambito della vertenza ATM, o ancora i provvedimenti adottati dal commissario straordinario, dott. Croce, il quale in questi giorni ha presentato al Consiglio una proposta di delibera di revoca della precedente delibera istitutiva della New Co/Feluca, quest’ultimo provvedimento, infatti, nelle intenzioni dell’ex primo cittadino avrebbe dovuto risolvere le problematiche connesse alla questione Feluca. Anche tale scelta, da noi contrastata in ogni sede, è stata posta nel nulla, attesa l’inconsistenza stessa che l’aveva caratterizzata. Orbene, proprio nella gestione – o meglio non gestione – delle partecipate, si è appalesata ancor di più l’inadeguatezza, l’approssimazione e la superficialità del precedente esecutivo, che, compiendo scelte sbagliate, o addirittura non compiendo alcuna scelta, ha determinato situazioni di grande difficoltà da cui sarà difficile venirne fuori.”
Il coordinatore dei gruppi consiliari PD
cons. Felice Calabrò
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