IL Comune vuole chiudere i Cag. Sono 8 e accolgono i ragazzi delle zone a rischio della città

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cagI 72 lavoratori dei Centri di aggregazione giovanile del Comune scrivono al commissario Croce. Chiedono un incontro urgente al funzionario a capo di Palazzo Zanca e agli esponenti politici perché l’amministrazione, senza fondi, intende chiudere i Cag. I Centri sono nati nel 1996 ed espletano servizi per minori nelle zone a rischio della città con percorsi educativi, sostegno allo studio, laboratori ludici, sportivi, artistici, e di lettura/scrittura. “I Cag – si legge nella nota del personale – sono gli unici oggi poli di prevenzione e trattamento del disagio minorile e familiare che lavorano stabilmente con la Rete dei servizi socioassistenziali e sociosanitari”. I Centri hanno servito un bacino d’utenza di circa 10mila minori. Sono otto e sono dislocati a Bordonaro, Camaro, Cep, Gravitelli, Giostra, Ponte Schiavo/Giampilieri, Santa Lucia sopra Contesse e Villaggio Aldisio e complessivamente cotano tra i 1000 e i 1.200 iscritti di cui mediamente circa 40 frequentano le strutture. “I Cag – conclude il documento prima delle firme – rappresentano una valida risorsa per la città che a fronte degli esigui costi economici attuali si tramuta in un ingente risparmio di costi economici e sociali futuri”.

 

@Acaffo

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