Luigi Croce è arrivato a Palazzo Zanca alle 10.40, “stringato” più che mai. Poche parole dal neocommissario straordinario di Palazzo Zanca. Il “giudice” che c’è in lui, e che rimane nonostante il pensionamento, è venuto fuori anche nel giorno del suo insediamento al Comune di Messina. Nessuna conferenza stampa, ma risposte col contagocce ai cronisti in attesa. Il vicesindaco, Orazio Miloro, gli ha consegnato la fascia tricolore, in un clima non politico ma molto amministrativo. “Non ho la bacchetta magica – ha subito detto Croce – spero di poter affrontare le emergenze, anche se i mesi a disposizione potrebbero non essere otto, ma sei. Bisogna ambientarsi”. Il neocommissario ha voluto ringraziare tutti coloro che collaboreranno con lui. “Questa è la mia città – ha proseguito Croce – la conosco bene”. Un mini intervento, dunque, mentre l’ufficio che fu di Giuseppe Buzzanca, e da oggi è il suo, era occupato da numerosi consiglieri comunali, funzionari e dipendenti. Nei prossimi giorni possibile una conferenza stampa per sapere le risposte alle numerose emergenze. In testa quella del trasporto pubblico ridotto all’osso. Una mole di lavoro, dunque, attende Luigi Croce, sul quale puntano le aspettative di molti. Lui che da Procuratore capo di Messina non ha mai deluso; lui che torna a Messina per occuparsi delle beghe amministrative di una città quasi in coma; lui che, da messinese, ha accettato l’incarico mentre un altro, sempre messinese, se n’è tenuto fuori. Coraggioso! Prima di lui, negli ultimi sette anni, Messina fu commissariata da Bruno Sbordone e Gaspare Sinatra. In verità non molto amati dai messinesi. Il calendario del commissario Croce prevede giovedì 20, alle ore 10, l’incontro con i capigruppo consiliari a Palazzo Zanca.
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