I Renziani, per il ballottaggio di domenica, non vogliono le anomalie registrate al primo turno delle Primarie

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matteo-renziI Renziani messinesi tirano un bilancio del primo turno delle primarie e chiedono che vengano eliminate delle anomalie che a loro dire si sarebbero verificate domenica scorsa tra i seggi. Solo anomalie, non parlano di brogli o di voti “fasulli”. Sono molto soddisfatti dei risultati ottenuti da Renzi, il 22% in tutta la provincia, Filippo Cangemi, Alessandro Russo, Giacomo D’Arrigo e Francesco Quero. D’Arrigo: “A Messina i voti assoluti sono stati 7.050, ma io non parlerei di percentuali quanto di voti per Renzi, perché Messina è stata la seconda città siciliana a contribuire di più per il nostro candidato, rispetto al numero di cittadini votanti”. In pratica, Messina, con un numero minore di abitanti rispetto a Catania e Palermo, ha visto un maggior numero di schede per Renzi. “Dire che per Bersani è stato un trionfo – prosegue D’Arrigo – non è corretto se guardiamo ai voti assoluti. Dire che Bersani ha vinto è fuor di dubbio, e noi non avevamo deputati dietro, né consiglieri del capoluogo, eppure abbiamo vinto a Taormina come a Capo d’Orlando, con risultati omogenei in tutti i Comuni”. A Russo, il compito di segnalare anomalie nella giornata di voto. Ad esempio, a Graniti si è scoperto solo domenica mattina che il seggio per il voto era a Gaggi, molte sedi erano difficilmente individuabili come Pace, Bordonaro (in uno Studio privato), Marotta, Gravitelli, Ortoliuzzo, Rodia. Chiesti un maggior numero di seggi per domenica. C’è il caso di Spartà dove Bersani ha preso su 569 votanti 523 preferenze contro le sole 21 di Renzi: “ha superato ogni dato statistico di queste primarie” – ha affermato Russo. Assente nei seggi, l’Albo degli elettori, secondo le regole nazionali di queste primarie come sulle procedure il presidente del V Quartiere ha precisato che non sarebbero stati chiesti i certificati elettorali se si conosceva l’elettore. Ecco perché i Renziani pretendono per il ballottaggio che tutte le regole formali vengano rispettate. “Questo – conclude Russo – per favorire la massima trasparenza. Stavolta speriamo di essere presenti in tutti i seggi”. Quero e D’Arrigo, alla domanda se il 22% cambierà qualcosa nel Pd messinese , nel prossimo futuro hanno risposto che non gli interessa. Di D’Arrigo si parla pure di una candidatura alle prossime elezioni Politiche: “Noi facciamo le primarie per Matteo Renzi – ha risposto D’Arrigo – non stiamo facendo e non faremo nessun calcolo elettorale. E’ una “battaglia” politica per il rinnovamento del Pd e non elettorale”. Quero: “oggi vogliamo partire dal dato politico nazionale, grazie al dibattito aperto da Renzi, il Pd era al 25% nei sondaggi e si ritrova adesso al 32%. Noi lavoriamo per un nuovo Pd, quello che c’è stato è stata una fusione a freddo tra Margherita e Ds, questa è la nostra più grande soddisfazione”. Prima della conferenza, da registrare la telefonata dai toni “tesi” tra il segretario cittadino del Pd, Giuseppe Grioli, e Quero. Il primo aveva sentito dire che i Renziani volessero denunciare presunti brogli e ha telefonato a Quero per sapere cosa stessero dicendo. “Nessuno ha parlato di brogli – ha concluso Quero – ma il segretario cittadino mi deve e ci deve consentire di registrare anomalie che devono essere superate”.

@Acaffo

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