«Sappiamo che i neo assunti di Blu-ferries e gli stessi ferrovieri marittimi di Rfi guardano con apprensione gli sviluppi della nostra vertenza, consapevoli che se dovesse concludersi con la sconfitta dei lavoratori sarebbe un drammatico precedente destinato ad abbattersi su tutto il settore con un fisiologico effetto domino». Così i marittimi della Caronte&Tourist in sciopero anche stamani commentano la tesa situazione che stanno vivendo, culminata nell’ennesimo sciopero in poche settimane. Ritengono fondamentale il sostegno di tutti i cittadini alla loro causa, in quanto una loro sconfitta «aprirebbe la stagione del ricatto autorizzato su tutta l’area dello Stretto. Per mantenere i livelli occupazionali tutti i marittimi sarebbero costretti ad accettare la decurtazione progressiva dei salari e la caduta delle tutele e dei livelli di sicurezza». A proposito di sostegno, i marittimi ringraziano sentitamente per aver partecipato alla protesta gli studenti del Ras (Rete Aggregativa Studentesca), che «hanno dimostrato estrema maturità, consapevolezza del disagio sociale e coscienza dei diritti e hanno impartito ai presenti lezioni di lotta civile ponendosi come scudo fra i lavoratori e le minacce di denunce e licenziamenti che giungevano copiose dalla sede aziendale» e anche tutti i singoli e le associazioni che si sono uniti: i lavoratori della ex Servirail, i lavoratori dell’Atm, i rappresentanti di Sicilia Indipendente, i ragazzi di Rifondazione Comunista e Sel, i rappresentanti di Rete No Ponte, la Cub e i rappresentanti di OrSA Sanità. E sottolineano di essere «consapevoli della responsabilità che ci siamo assunti innescando questo aspro confronto contro un gruppo privato che può contare sul potere economico per neutralizzare la protesta».
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