I comitati cittadini di Giampilieri, Scaletta, Altolia, Briga, C/da Torre, Molino, Pezzolo e Santa Margherita scrivono al presidente della Regione, Rosario Crocetta, e chiedono di non essere abbandonati. Questa la loro lettera:
«All’indomani dell’alluvione del 1° ottobre 2009, che ha causato la morte di 37 persone e una grave devastazione dei nostri territori, noi cittadini ci siamo costituiti in comitati aventi come finalità la messa in sicurezza, la rinascita, la riqualificazione dei nostri territori, l’assistenza alle persone colpite dalla grave calamità. Anche grazie alla fattiva collaborazione degli uomini delle istituzioni, si è instaurata una fiducia reciproca e sviluppato un proficuo confronto che ha portato ad un percorso condiviso con la popolazione e, pur con qualche ritardo addebitabile alla disattenzione del governo nazionale, i risultati possono considerarsi positivi. Ad oggi sono stati ultimati molti lavori di messa in sicurezza, altri sono in fase conclusiva, altri ancora, e tra questi alcuni significativi, devono essere ancora completati o appaltati. Siamo convinti che il lavoro fin qui svolto dalla Regione Sicilia, con l’erogazione di somme consistenti e l’assegnazione del coordinamento alla Protezione Civile Regionale, diretta in modo encomiabile dal dott. Lo Monaco, siano buon esempio di come le istituzioni dovrebbero lavorare e come rapportarsi con i cittadini. È urgente sbloccare la situazione per impedire ulteriori ritardi e il prolungarsi dei disagi della popolazione. Attualmente viviamo in una fase di stallo, poiché alla data del 31/10/2012 è stata chiusa la struttura commissariale con l’azzeramento delle funzioni ai vari soggetti e l’impossibilità di utilizzare le somme in giacenza per appaltare nuovi lavori, per completare gli indennizzi alle persone che hanno subito danni per, eventualmente, assistere ancora la popolazione. Perciò Le chiediamo una particolare attenzione alle esigenze del nostro territorio e di intervenire sul governo nazionale perché venga decisa la proroga o l’emanazione di una nuova ordinanza che permetta il completamento dei lavori previsti per la messa in sicurezza dei nostri territori. La invitiamo a visitare le nostre zone al fine di rendersi conto di persona della drammaticità dell’evento che abbiamo subito, dell’importanza che riveste il completamento dei lavori e per poterle, nell’occasione, rappresentare il nostro consenso al Suo programma fondato sul buon governo, sulla legalità e sullo sviluppo della nostra bella regione».
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