Il suo mestiere è (anche) quello di risolvere controversie legali di vario tipo. Chissà se l’avvocato messinese Francesco Foti riuscirà a trovare una soluzione al suo caso? A sollevare la questione è il consigliere comunale di Palermo Alessandra Veronese (Idv), che nei giorni scorsi ha presentato un’interrogazione per capire come il legale possa essere giudice della trasmissione televisiva Forum, in onda su Canale 5, e contemporaneamente commissario straordinario dell’Amia, azienda che si occupa della raccolta rifiuti nel capoluogo siciliano. «Ci sono forti dubbi di compatibilità e di opportunità circa la posizione del dottor Francesco Foti – scrive nell’interrogazione Veronese − il quale riveste un ruolo societario di primaria importanza che impone una assidua presenza e direi anche una ‘convivenza quotidiana’ con le problematiche societarie». Foti, infatti, è uno dei tre commissari nominati dal Ministero dello Sviluppo economico per salvare l’Amia dal rischio fallimento. Ma la sua presenza nei tribunali televisivi di Forum pare che gli impedisca di essere presente agli incontri con gli altri commissari. Nel 2012, Foti ha partecipato solo a 2 riunioni dei commissari su 33; nel 2011, a 6 su 43. Pertanto, Alessandra Veronese ribadisce l’incompatibilità e l’inconciliabilità dei due impegni professionali di Foti, nominato commissario dell’Amia nel 2010 al posto di Giosuè Marino (ex Prefetto di Messina). Il giudice-commissario Foti risponde alle accuse: «Premesso che il nostro incarico non è di ordine politico, il fatto di essere in tre ci consente di avere ruoli e compiti diversi e di essere in luoghi differenti adempiendo sempre al nostro dovere». E intanto Alessandra Veronese chiede anche di sapere quanto guadagni un commissario che svolge il suo lavoro “a singhiozzo”. Dono dell’ubiquità o ennesimo caso di conflitto d’interessi?
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