Report fa le pulci alla formazione in Sicilia e qualcuno si “spulcia”. Nella campagna moralizzatrice scattata il giorno dopo l’inchiesta di Rai 3 che ha sollevato il coperchio di una pentola che bolliva da tempo, c’è chi dice: “era ora”, e chi, invece, dice: “e ci voleva Report”? Che gli enti di formazione fossero una manna per chi li gestiva era cosa nota. Che fossero un “parentificio” anche. Dove sta la sorpresa, dunque? Occorreva davvero che se ne parlasse su una rete nazionale perchè, alta, si levasse la scure presidenziale? Crocetta l’ha deciso ieri il taglio dei finanziamenti alla Formazione. Prima, si sa, non era lui a decidere. Ma il plauso, oggi, l’indignazione dei politici, no. Plauso e indignazione non ci stanno, tra i politici di scarsa memoria, quando già nel 2011 c’erano i numeri a parlare. Un anno fa, gli occupati del settore erano quasi diecimila, suddivisi in 7227 operatori degli enti, 1835 negli sportelli. E diecimila solo in Sicilia rappresentavano, un anno fa, il 46% del personale della Formazione in Italia. Un numero elevato, dunque, che avrebbe dovuto allertare chi, oggi, s’indigna. Un numero elevato che porta benefici effimeri agli iscritti, visto che pochi, al termine del corso, trovano occupazione. I benefici li ha chi li gestisce, i corsi. In termini di introiti e di “sistemazione degli affini”. Come la Lumen, che attendeva ( ma Crocetta taglia ?) un milione di euro per i corsi. La presidente è Elena Schirò, moglie di Franco Rinaldi, cognato, si sa, di Francantonio Genovese. Come la Training Service, con socio sempre Rinaldi, in attesa di 390mila euro. Come la Nt soft,l’Esofop, sempre del gruppo Rinaldi- Genovese. E di parentificio si tratta- secondo la Procura palermitana- per l’Ancol di Melino Capone. Ente di formazione che ha dato “tanto” a padre, madre, sorelle, fratelli, cugini, amici dell’ex assessore del Comune di Messina. Lui, di altra cordata, s’era tirata dentro la moglie dell’ex sindaco Giuseppe Buzzanca, Daniela D’Urso.
Ma il vero “ritorno” della Formazione – qualcuno lo ha pure ammesso- non è il denaro nè la “sistemazione degli affini”. Il vero ritorno è il consenso elettorale. Basta un “posto” nell’ente per ottenere il voto dell’intero parentado del beneficiato. E in Sicilia, si sa, la famiglia è sacra. E numerosa.
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