Amministrative 2018, Messina. Il candidato sindaco Cateno De Luca propone, all’interno del suo programma di governo, l’introduzione del “baratto amministrativo”. Si tratta di una misura, finalizzata alla riduzione della pressione fiscale, che consente ai cittadini impossibilitati a versare i tributi richiesti di saldare il debito lavorando per il Comune.
In realtà, l’idea dell’onorevole De Luca è diversa dal baratto amministrativo vero e proprio e si configura più come una collaborazione tra amministrazione e privati cittadini, magari impegnati in attività commerciali e imprenditoriali: «La misura che vogliamo non ha quale obiettivo quello di agevolare il cittadino moroso nel pagamento dei tributi locali aiutandolo a estinguere, in tutto o in parte, il debito tributario – ha spiegato, infatti, il deputato dell’ARS (Assemblea Regionale Siciliana) – ma quello di favorire una collaborazione tra l’amministrazione locale ed i cittadini, singoli o associati, nella gestione e nella cura dei beni comunali».
In sostanza, attraverso un regolamento redatto appositamente, i privati cittadini avrebbero la possibilità di collaborare con il Comune, facendosi promotori di specifiche iniziative di cura e manutenzione degli spazi o degli immobili pubblici in cambio di un’agevolazione fiscale. Si tratta di una misura, ha aggiunto il candidato, che ha già trovato attuazione in altre zone d’Italia, per esempio a Bologna, dove il Comune ha emanato un apposito regolamento.
«Attraverso queste forme di collaborazione si raggiunge un duplice obiettivo, senza alcun sacrificio per nessuna delle parti coinvolte – ha chiarito, inoltre, Cateno De Luca. Il Comune, infatti, riduce la spesa per la gestione di parte dei propri beni e spazi pubblici, e il privato, a sua volta, ottiene una riduzione dell’imposizione fiscale. Entrambe le parti, poi, raggiungono il medesimo obiettivo, che è quello della cura partecipata e condivisa degli spazi e degli immobili pubblici, favorendo una gestione che tiene davvero conto delle iniziative dei privati e delle esigenze rappresentate dagli stessi».
Ma i risvolti positivi di questa collaborazione, secondo il candidato, non sarebbero solo di natura fiscale o economica: «Tale forma di cooperazione permetterebbe di dare vita a un’attività di formazione degli operatori coinvolti nella gestione degli spazi e degli immobili pubblici con il contributo delle figure professionali che lavorano nella pubblica amministrazione – ha concluso De Luca. Inoltre, sarà possibile coinvolgere le scuole, consentendo agli studenti di partecipare alla realizzazione di progetti di gestione dei beni e degli spazi, e di istituire delle borse di studio/lavoro».
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