Cercasi donne, con voti, ma “votate” a non far nulla. Le ultime ore di composizione delle liste trovano nella reperibilità delle quote “rosa” le difficoltà maggiori. Mancano tre giorni alla presentazione in tribunale degli 11 candidati per gruppo, ed ogni gruppo ha l’obbligo di inserire quattro esponenti del gentil sesso altrimenti la composizione non sarà valida. E qui sta il difficile, perchè la donna in lista non può essere la signora Pina della porta accanto. No, la candidata ideale deve possedere vari requisiti. Primo tra tutti un buon portafogli elettori. Di seguito: saper parlare al momento giusto e, magari, tacere nei restanti altri. Ma, il top della giusta “presenza rosa” nell’uno o l’altro partito arriva se Lei è referente, deferente e, perchè no, anche “arrapante” quel tanto quanto basta. Solo per far crescere le percentuali e giungere alla soglia del 5% in tutta l’Isola, il che permetterà ai partiti di superare la soglia di sbarramento. Nel collegio messinese c’è il caso del partito democratico dove in due hanno rifiutato: la consigliera comunale Emilia Barrile e l’ex assessore comunale alla Pubblica Istruzione Liliana Modica. Di fare le comprimarie non ne hanno voglia e hanno già detto no al “gran capo” Francantonio Genovese. E non si può dir lo stesso per il Popolo della Libertà, con Buzzanca che a Messina tiene la scena tutta per se’, ma deve insistere nei “corteggiamenti” che proseguono senza sosta. Giovanna Crifo’, altra consigliera comunale, ne è l’esempio. Lo scorso fine settimana il divorzio ufficiale (per il commissario Antonio Ando’ è espulsione) dell’ex assessore provinciale Daniela Bruno ( che invece si dichiara dimissionaria) dal Mpa-Partito dei Siciliani. Anche la Bruno ha scelto altre strade: non intende portare in dote i suoi voti, che sono migliaia, ai “lombardiani”, per poi stare a guardare fuori dall’assemblea regionale . Si parla, per lei, di un ingresso nel Pid di Saverio Romano, dove la volontà di portarla a Palermo potrebbe essere più “sentita”. Anche Italia dei Valori ha le sue gatte da pelare con le donne: in candidatura c’è la preside dell’istituto Paino, Giuseppa Prestipino, ma ne servono altre e di spessore. Insomma al forte astensionismo che si prospetta come vincitore delle prossime elezioni regionali, anche le quote rosa stanno giocando un ruolo fondamentale e potrebbero essere decisive per quel 5% regionale che deciderà il destino di ogni partito. E se tutte le donne si coalizzassero, infischiandosene del colore politico di appartenenza, e facessero n fronte unico? Ci sarebbe da divertirsi…
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