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E’ Legge: abolite le Province. Nasceranno 9 liberi consorzi e le 3 città metropolitane di Palermo, Catania e Messina

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arsCon 62 sì, 14 no e 2 astensioni, l’Ars approva la riforma delle Province e vara liberi consorzi e città metropolitane. Ha dunque tenuto la maggioranza che ha goduto anche del sostegno del Movimento cinque stelle. Un testo che ha subito varie riscritture nel corso di un percorso accidentato nel quale il governo Crocetta e’ stato battuto piu’ volte. E col voto di ieri sera, non e’ ancora finita. Le ex province restano commissariate ed entro sei mesi dovra’ essere approvata la legge che definira’ compiti e funzioni dei nuovi enti. Insomma, resta da giocare un bel pezzo della partita. Ma nel frattempo questo ‘primo tempo’ evita le elezioni per i vecchi enti e consente di procedere nei prossimi giorni al rimpasto di giunta. “Abbiamo costruito un testo a prova di impugnativa del commissario dello Stato”, si dice convinto il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone. Nel frattempo il governatore parla di “voto significativo, con una maggioranza ampia che legittima un cambiamento storico: si modifica l’assetto delle istituzioni della Sicilia e della sua autonomia. Si sperimenta un nuovo modello di democrazia. E’ solo l’inizio perche’ la legge dovra’ essere affinata; dovra’ avvenire un confronto democratico con i sindaci e con il personale delle vecchie province che deve restare tranquillo perche’ sara’ valorizzato”. Il Pd rinvendica: “La Sicilia e’ la prima Regione a superare le province e diventa un punto di riferimento nazionale”. Il coordinatore di FI Vincenzo Gibiino, parla pero’ di “scandalo: I liberi consorzi saranno carrozzoni ancor piu’ elefantiaci e improduttivi delle Province. A cambiare e’ il nome, una non riforma che non chiarisce ruoli e compiti, che esautora completamente i cittadini e i loro rappresentanti dalla gestione della cosa pubblica”.
I liberi consorzi non saranno eletti con voto diretto, che con la nuova legge è stato soppresso, ma essendo di secondo livello, l’elezione avverrà attraverso il voto che verrà fuori dalle assemblee dei consorzi, le cui funzioni e compiti saranno disciplinati con la prossima legge che l’Ars dovrà varare al prossimo autunno.

 

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