Di Leo si difende: «I 60 mln del debito sono certificati sulla spesa e non ipotizzati»

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comune«Noi non abbiamo imbrogliato i conti, ho un’immagine da difendere, devo guardare in faccia i miei figli». Lo ha detto il dirigente comunale dell’Area Finanziaria, Giovanni Di Leo, che ha tenuto una nuova audizione questa mattina in commissione consiliare Bilancio dove a tenere banco erano ancora le cifre delle due relazioni presentate alla Corte dei Conti: quella degli Esperti del commissario Croce che ammonta a 240milioni di euro e quella dei dirigenti comunali, Ferdinando Coglitore e Di Leo, che è di 60milioni di euro. Per la verità i consiglieri comunali, in attesa della delibera sulle misure correttive da adottare per evitare il dissesto, sulla proposta di accedere al Fondo di rotazione del decreto legge 174 del 2012 e soprattutto del bilancio di previsione 2012, hanno tutelato il lavoro dei dirigenti. Ma oggi alle nuove richieste di chiarimenti Di Leo si è “sfogato” chiarendo subito che un debito è certificato in base ad atti che ne approvino l’impegno di spesa e non su ipotesi di quello che ad esempio potrebbe essere approvato o bocciato su sentenze o delibere. Il dirigente è sceso nel particolare sostenendo fatti come il contenzioso tra Ato3 e Comune, in cui il primo pretende 33 milioni di euro secondo la relazione degli Esperti quando 13 di questi secondo fatture sono già stati pagati. Anche su MessinAmbiente presentati atti a favore. Di Leo ha sollecitato la società al pagamento dei canoni di occupazione della sede di via Salandra e la restituzione dei soldi per la fornitura di energia elettrica. All’Atm Di Leo ha riservato dichiarazioni choc: «Noi abbiamo già pagato spese che hanno rimesso nuovamente a carico del Comune come se non fossero mai state pagate, non darò mai parere favorevole ai bilanci dell’Atm fatti così». Anche sui Servizi sociali ci sarebbero discrasie e sui giudizi pendenti ancora Di Leo dice: «Abbiamo riempito l’Italia dei 240milioni di euro di debito ma io vi chiedo: i giudizi pendenti fanno parte della massa passiva in caso di dissesto? Io credo di no. E allora di cosa stiamo parlando?». Il solo Ivano Cantello, consigliere di Sicilia Vera, ha dubbi sui numeri forniti da entrambe le parti mentre tutti gli altri, da Antonio Fazio e Giovanni Cocivera del Pdl, a Felice Calabrò del Pd, che ha richiesto l’audizione in commissione Bilancio del commissario Croce, si sono posti a difesa dei numeri forniti dai dirigenti comunali e non degli Esperti. Anche perché tra pochi giorni dovranno votare e per farlo avranno bisogno di numeri certi. A proposito della chiusura di Casa Serena, la commissione consiliare ai Servizi sociali ha convocato, per giovedì prossimo alle 15.00, il commissario Croce.

@Acaffo

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