La lettera inviata nei giorni scorsi da Cateno De Luca ai messinesi non è proprio andata giù al Movimento 5 Stelle. Nel testo, a firma del sindaco della Città Metropolitana di Messina, De Luca invita gli elettori a votare Dafne Musolino alle elezioni europee 2019 del prossimo 26 maggio commettendo, secondo i portavoce pentastellati, una violazione delle normative.
«Esprimiamo il nostro più vivo imbarazzo per la lettera inviata all’intera cittadinanza da Cateno De Luca, che nelle vesti di sindaco metropolitano ha invitato gli elettori messinesi a votare per l’esponente di Forza Italia Dafne Musolino con un’attività di propaganda elettorale svolta nell’esercizio delle proprie funzioni. Forse sarebbe il caso di ricordare al primo cittadino di Messina cosa significa ricoprire un ruolo istituzionale, che non andrebbe strumentalizzato in alcun modo per fare campagna elettorale». Così i portavoce messinesi del M5s Francesco D’Uva, Grazia D’Angelo, Valentina Zafarana e Antonio De Luca, annunciano di aver presentato un esposto all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, al CoreCom Sicilia, alla Guardia di Finanza e al Prefetto di Messina.
In particolare, secondo i portavoce pentastellati, l’invio della lettera costituirebbe una palese violazione della disposizione di cui all’art. 9 della L 22 febbraio 2000, n. 28, che, al comma 1, dispone quanto segue: “Dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni”; divieto, questo, poi ribadito anche con la circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 3 marzo 2014.
«La norma in questione – si legge nell’esposto – è posta a presidio del principio costituzionale di imparzialità della Pubblica Amministrazione (art. 97 Cost.), essendo volta ad evitare che, nel periodo elettorale, i titolari di cariche pubbliche possano avvantaggiarsi della posizione ricoperta, sfruttando occasioni di comunicazione non soggetta ai vincoli regolamentari, quali forme surrettizie di propaganda politica, così come chiarito anche dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 502 del 2000».
«Negli ultimi mesi – commentano i portavoce – De Luca ha ritenuto prioritario andare in giro per la Sicilia a cercare voti per il suo partito, giustificando la sua lunga assenza, retribuita con i soldi dei contribuenti, con la scusa di fare gli interessi della città. Una menzogna smentita però dallo stesso Sindaco, che continua a utilizzare Messina come un trampolino di lancio per raggiungere il suo vero obiettivo, ovvero la presidenza della Regione, come specifica nella stessa lettera fatta recapitare ai cittadini».
«È inaccettabile – proseguono – che un politico che si è sempre professato come “antisistema” e “anticasta” utilizzi questi mezzi subdoli tipici della vecchia politica, continuando a tradire la fiducia riposta in lui da tanti elettori. Infine, vorremmo capire il senso della manifestazione dello scorso primo maggio, quando si è autosospeso dalle sue funzioni di sindaco metropolitano, consegnando la sua fascia azzurra: un’iniziativa che alla luce degli ultimi risvolti appare sempre più per quello che è sempre stata, ovvero l’ennesima “carnevalata” di un esponente delle istituzioni alla perenne ricerca di consensi».
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