«Sarò Sindaco di Messina fino alle 23.59 di domenica 6 febbraio»: Cateno De Luca torna a parlare delle proprie dimissioni, firmate nel corso della protesta dei giorni scorsi alla Rada San Francesco (ma ancora tecnicamente revocabili) e ribadisce il suo piano per i prossimi mesi: la candidatura nella città dello Stretto con l’obiettivo della presidenza del Consiglio Comunale, per poi tentare la corsa alla Regione.
Ma cosa succederà nelle prossime settimane, dopo che le dimissioni saranno effettive? A spiegarlo è lo stesso Cateno De Luca. Una volta che non sarà più Sindaco di Messina gli subentrerà un Commissario regionale, che traghetterà la città fino alle elezioni amministrative, presumibilmente a fine maggio.
«Io non andrò via da Messina – sottolinea, comunque, il Primo Cittadino – e vi assicuro che mi ricandido. Ma sono stato costretto a dimettermi perché in questi tre anni è stato molto difficile lavorare. Insieme alla mia squadra di Assessori abbiamo lavorato con il cosiddetto “freno a mano”, operare in queste condizioni è ormai diventato impossibile e logorante. Pertanto, la legislatura si interrompe. Peccato, potevamo fare molte più cose se avessimo avuto un Consiglio comunale non rappresentato per la maggioranza da creduloni e ingenui: “asini volanti”. Il mio obiettivo è diventare Sindaco della Sicilia, di questa Sicilia per tutelare i diritti dei siciliani, ma comunque da Messina non vado via. Alle prossime elezioni mi ricandiderò anche a Messina, ovviamente il popolo è sovrano, e se i messinesi decideranno così la città avrà un sindaco o una sindaca scelto all’interno della mia Giunta».
De Luca candidato come Presidente del Consiglio Comunale a Messina
Se inizialmente il sindaco di Messina aveva annunciato di voler fare il vicesindaco – nel caso dell’elezione alla carica di Primo Cittadino del candidato o della candidata proveniente dall’attuale Giunta –, nelle scorse settimane ha comunicato un’inversione di rotta. Il suo obiettivo – oltre alla Presidenza della Regione Siciliana – è fare il presidente del Consiglio Comunale.
«Se i messinesi lo vorranno – specifica nella nota di oggi – tornerò a Palazzo Zanca da Presidente del Consiglio Comunale. Una carica importante che mi permetterà di potere revisionare l’inaccettabile attuale Regolamento comunale che ha consentito in questi anni, agli attuali consiglieri, di rallentare e boicottare la nostra azione amministrativa grazie al voto di astensione, strumento che è stato ripetutamente utilizzato, nonostante gli attuali rappresentanti del Consiglio comunale, avevano assunto con il sottoscritto l’impegno ad ottobre del 2018 di apportare modifiche, perché concordi che il voto di astensione secondo l’attuale regolamento consente a quei consiglieri che non hanno il coraggio di assumersi le proprie responsabilità di astenersi per non votare contro. Ciò perché l’attuale regolamento equipara l’astensione al voto contrario».
«Il mio impegno assunto già nel 2018 – aggiunge – è stato lavorare per Messina; voglio continuare a lavorare per Messina e i messinesi; voglio continuare a lavorare per la Sicilia e i siciliani e auspico di avere le condizioni per potere agire in tal senso. Oggi Messina è diventata protagonista grazie alla scelta che i messinesi hanno fatto il 24 giugno 2018, siete voi a contribuire a fare diventare Messina un trampolino di lancio per la Sicilia, noi possiamo scrivere una nuova pagina di storia politica di tutta l’Italia perché dalla Sicilia può partire finalmente quel movimento meridionalista che sappia fare le barricate nei confronti di uno Stato che continua a ignorarci».
De Luca e la «spinta meridionalista»
A conclusione della sua nota, il sindaco Cateno De Luca – ormai nel pieno della campagna elettorale – aggiunge: «Tutto riparte da Messina. Questa è una scommessa che faccio insieme a voi, non mi va che il Meridione continui ad essere calpestato e derubato, non mi va che il Presidente della Regione siciliana non venga preso mai in considerazione, non mi va che tutti noi siamo considerati sudici, diventato ormai acronimo di SUD. Basta la storia si scrive da Messina per lanciare questo progetto. I messinesi, a maggio, e i siciliani poi il 6 novembre 2022 voteranno per il Governatore della Sicilia, e a seguire a marzo del 2023 si voterà per il rinnovo del Parlamento nazionale, e proprio dalla Sicilia deve partire questa spinta meridionalista, se sta bene il Meridione sta bene tutta l’Italia. La Sicilia non ha bisogno di carità, ma di giustizia, dobbiamo abbattere tutte quelle cause che per anni hanno determinano di essere considerati in uno status di inferiorità. Non prevedere una deroga per la Sicilia e la Calabria in una fase di emergenza sanitaria bloccando l’attraversamento dello Stretto dei siciliani, calabresi e di coloro che erano in transito è stato l’esempio eclatante del suddetto status».
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