De Cola e il Masterplan in odore d’interessi: l’assessore replica

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Il ‘caso’ è scoppiato gli ultimi giorni dell’anno appena trascorso, lo ricordiamo: “ nel 2000 viene presentato un piano per la riqualificazione di Capo Peloro, per un importo di circa 71 milioni di euro. Nel pool di progettisti c’era anche lo studio di ingegneria cui fa capo Sergio De Cola, oggi assessore all’Urbanistica della giunta Accorinti.

Sin qui tutto normale, ma a fare gridare allo scandalo è stato l’avere inserito, da parte di De Cola, il progetto tra quelli da sovvenzionare con i fondi del Masterplan per il sud. Spunta fuori, così, la formula del “conflitto di interessi”, pur in presenza del lecito dal punto di vista legale, pare ‘eticamente’ improprio l’inserimento nel Masterplan.

Sulla vicenda, era poi intervenuto il giornalista Antonio Mazzeo, che nel suo blog scriveva: “Presenza ingombrante ed eco-discutibile quella dell’ingegnere Sergio De Cola nella giunta di Messina guidata da Renato Accorinti. Il professionista, assessore all’urbanistica e co-fondatore nel 1988 dello studio di progettazione “De Cola Associati” (tra i più quotati in Sicilia nel campo dell’edilizia residenziale, ospedaliera e universitaria, delle opere pubbliche e dei progetti urbani), ha ottenuto l’inserimento nel Masterplan della Città Metropolitana del Piano di riqualificazione del Pilone di Capo Peloro, redatto proprio dai De Cola con la collaborazione della Buffi Associes e dell’architetto Pier Paolo Balbo di Vinadio. L’importo dei lavori è stimato in 9 milioni di euro circa.”

Ecco la risposta dell’assessore De Cola:

In merito al presunto conflitto di interessi che il Prof. Antonio Mazzeo individua nei confronti del sottoscritto, desidero evidenziare quanto segue.

Conflitto di interessi è la possibilità di trarre vantaggi, anche economici, da una decisione che dipende in qualche modo dallo stesso soggetto. Chiedo quindi, soprattutto per darne conto ai lettori, se può indicare i vantaggi, anche e non solo economici, che deriverebbero a me stesso, o a persone a me vicine professionalmente, dall’eventuale accoglimento delle proposte inserite nel Masterplan. A me sfuggono, e certamente non sono noti a tutti coloro che sanno invece di cosa si stia parlando, a chiunque abbia appena approfondito l’argomento, a chi ha avuto voglia di andare a guardare gli atti, tutti pubblici, che definiscono inequivocabilmente questa storia.

Il progetto del basamento del Pilone di Torre Faro trae origine da un concorso internazionale di idee svoltosi nel 1999-2000 (circa 13 anni prima dell’insediamento della giunta Accorinti) vinto da un raggruppamento di professionisti (prof. Arch Jan Pierre Buffi di Parigi, prof. arch. Pier Paolo Balbo di Roma, studio De Cola Associati di Messina). La prestazione professionale richiesta si è definitivamente conclusa, con la validazione da parte del RUP, prima dell’insediamento di questa Giunta e quindi la situazione contrattuale non potrà in nessun modo variare indipendentemente da qualunque scelta sarà assunta dall’Amministrazione, attuale o futura, in merito al progetto.

Nell’interesse dei lettori, desidero precisare al Prof. Mazzeo, ed a quanti concordino con lui, che l’inserimento o meno, del progetto “Pilone” nel Masterplan non porterà un solo centesimo nelle mie tasche ne’ di nessuno dei soggetti che hanno a qualsiasi titolo collaborato con il mio studio, ne’ produrrà alcun altro vantaggio, neppure in prospettiva. Infatti l’inserimento nel Masterplan è finalizzato a finanziare le somme necessarie all’espletamento della gara ed ai collaudi che in nessun modo potrebbero essere assegnati al raggruppamento vincitore della gara internazionale. Mentre la possibilità di utilizzare il lavoro come referenza curriculare si è ovviamente già consolidata con la validazione del progetto, intervenuta come già detto, prima che io accettassi l’incarico che il sindaco Accorinti mi ha chiesto di ricoprire.

In merito all’opportunità, ovviamente adeguatamente valutata, di inserire o meno il progetto tra quelli inviati al governo per la definizione del Masterplan, evidenzio che l’elenco dei progetti è stato concordato tra tutti i sindaci della città metropolitana di Messina (108 comuni), rispetta appieno le caratteristiche richieste dal governo e risponde ad una reale esigenza di intervenire sul pilone. Può essere smentito ?

Questi sono i fatti, non esiste e non potrà esistere nessun conflitto, ne’ latente ne’ conclamato e neanche possibile. Sono comunque disponibile a incontrare il Prof. Mazzeo e quanti lo ritenessero utile, per un confronto trasparente e mi auguro chiarificatore, anche a beneficio dei tanti (forse troppi?) commentatori che sono intervenuti”.

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