Dalmazio ai consiglieri comunali: «Fatti e non opinioni. I 240mln di debito dichiarati sono una realtà che va accettata»

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Antonino Dalmazio«Non ci sono differenze tra la nostra relazione e quella dei dirigenti», a parlare questa mattina in commissione Bilancio l’Esperto del commissario del Comune, Nino Dalmazio, che insieme ai colleghi Luigi Saccà e Paolo Tomasello ha voluto chiarire quanto successo nei giorni scorsi “tirando le orecchie” ai consiglieri comunali che non hanno approvato il conto consuntivo 2011 poi esitato dal commissario ad acta Terranova. «Nella relazione dei dirigenti Coglitore e Di Leo non c’erano numeri ― ha risposto Dalmazio ― nella nostra sì. Noi abbiamo fatto una fotografia dei fatti, non delle opinioni, partendo dai rilievi della Corte dei Conti (la cifra dell’indebitamento fornita dal commissario Croce era di 240milioni di euro) e dai suggerimenti dei revisori dei Conti; i debiti delle partecipate, come ad esempio il contenzioso tra Ato3 e MessinAmbiente, toccherà sempre al Comune pagarli e abbiamo considerato anche le perdite ― ha proseguito Dalmazio ―, sui 19 milioni di euro di contenzioso, per incidenti causati da buche e le parcelle dei legali. Ci attendono sacrifici e dobbiamo cominciare col tagliare le spese. Non è pensabile che non si riescano a pagare i tributi e non è tollerabile che il Comune abbia uffici chiusi e poi paghi fitti passivi». Dalmazio ha avuto parole di pace nei confronti dei dirigenti: «Sarà presentato un solo bilancio di previsione. Non corrisponde al vero che ne girano due ― ha continuato l’ex presidente della MessinAmbiente. Il problema della crisi finanziaria del Comune è un problema che riguarda tutta la città». Dalmazio ha poi attaccato il consiglio: «Non ho gradito da cittadino che il consiglio non si sia espresso sul conto consuntivo 2011, il rischio era che ci cascassero 5 milioni di euro di trasferimenti. È stato un pugno allo stomaco e non si risolvono così i problemi». Così sono partite le lunghe richieste di chiarimento dei consiglieri comunali a Dalmazio, che di sicuro non hanno gradito le parole dell’Esperto. In particolare il presidente della commissione Bilancio, Melazzo, ha chiesto se i debiti delle società partecipate, che hanno portato il debito a 240milioni di euro, saranno inseriti nel bilancio di previsione 2012 che l’aula, quando giungerà dagli uffici contestualmente al Piano di risanamento finanziario che dovrà essere inviato alla Corte dei Conti tra meno di un mese, dovrà approvare in tempi rapidi per evitare il dissesto. Ferdinando Coglitore, ragioniere generale del Comune, ha dichiarato: «Nel bilancio di previsione 2012 non possono essere inserite le nuove cifre del Piano di Risanamento, potranno essere inserite, visti gli effetti a lunga durata, nel bilancio 2013». Prima dell’intervento di Dalmazio, Coglitore ha evidenziato che sarà presentata al consiglio la proposta di delibera per l’adesione al Fondo di Rotazione previsto dal decreto legge 174 del 2012, modificato alla Camera, che deve ancora essere convertito in legge al Senato, dove l’atto non è stato ancora incardinato. Per il capogruppo del Pd, Felice Calabrò, è importante salvaguardare i posti di lavoro e utilizzare i dipendenti comunali attraverso i “comandi” ma facendo risparmiare da subito 500mila euro alle casse di Palazzo Zanca.

@Acaffo

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