Se il Movimento 5 Stelle rinuncia al rimborso elettorale di 1 milione e 400mila euro, gli altri partiti, invece, nel totale intascheranno circa 7 milioni di euro, tranne quelli che non hanno ottenuto seggi all’Ars. Ma vediamo come saranno distribuite queste somme. Si parte da una base di un euro a voto moltiplicato per il numero degli anni di legislatura previsti. Tra l’altro, se la legislatura si concludesse anticipatamente, quell’euro verrebbe comunque moltiplicato per cinque. Il contributo ai partiti verrà pagato in 5 rate annuali, entro il 31 luglio di ogni anno, e dovrà essere prima richiesto ufficialmente al presidente della Camera dei deputati, entro trenta giorni dalla proclamazione del presidente della Regione. Il Movimento 5 Stelle è proprio quello che avrebbe dovuto ricevere di più, con i suoi 1.426.000 euro. Seguono Pd e il Pdl, che verranno rimborsati rispettivamente con 1.286.370 euro e 1.236.755 euro. L’Udc “guadagnerà” 1.039.135 euro. Tutti gli altri partiti dovranno “consolarsi” con meno di un milione. Al Partito dei siciliani torneranno 912.980 euro, alla lista “Crocetta presidente” 591.730, a Grande Sud 577.220, a Cantiere popolare 560.845, alla lista “Musumeci presidente” (la più “poverella”) 536.985.
C’è da dire che Davide Faraone, coordinatore regionale dei comitati per Matteo Renzi in Sicilia, ha chiesto al segretario regionale, Giuseppe Lupo, di rinunciare alla somma che spetterebbe al Partito Democratico: “Sarebbe un gesto di grande responsabilità e rispetto verso i cittadini siciliani”, ha dichiarato.
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