La concessione degli stadi San Filippo e Giovanni Celeste rispettivamente ad Acr Messina e Città di Messina costa troppo. A sostenerlo il consigliere comunale del Pdl, Carmelo Conti, che oggi in commissione Sport ha ricevuto gli atti dopo le sue richieste: le due delibere approvate a fine agosto dall’ex giunta Buzzanca e che avevano visto favorevoli oltre all’ex primo cittadino anche gli allora assessori Isgrò, Capone, Amata, Miloro e Sparso, sono sotto osservazione politica. A dire no, invece, tra gli altri, anche Gianfranco Scoglio che fu il responsabile del progetto di finanza degli stadi San Filippo e Celeste, con l’atto finito in un’inchiesta che ha portato pochi giorni fa alla condanna in appello per Vincenzo Franza, perché non fu utilizzata la procedure a evidenza pubblica. Per Conti è troppo poco quello che pagano le società sportive di calcio Acr e Città di Messina (mentre tutte quelle che si occupano di altre discipline devono versare tutte le spese per allenarsi in impianti pubblici): pagano infatti solo il 10% dell’energia elettrica, usufruiscono delle foresterie, e si occupano solo della manutenzione ordinaria, mentre tutte le restanti spese, senza canone, sono a carico di Palazzo Zanca, che rischia di finire in dissesto economico-finanziario. Conti non intende togliere la concessione degli impianti alle due società di calcio, che militano entrambe nel campionato di serie D, ma vendere le due strutture a privati in modo da ricavare fondi utili da inserire nel bilancio disastrato del Comune.
@Acaffo
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