Il nocciolo della questione non è tanto la spesa quanto se le cifre erogate avessero le finalità istituzionali richieste dalla legge: parliamo delle spese di rappresentanza dell’ex sindaco Giuseppe Buzzanca, finite sotto la lente d’ingrandimento dei Revisori dei Conti del Comune. Dario Zaccone, Domenico Maesano e Giancarlo Panzera hanno scritto al ragioniere generale Ferdinando Coglitore segnalando delle “stranezze”. Nel 2011, il costo totale per le spese di rappresentanza è stato di circa 70mila euro, ma non è tanto sulla cifra che si sono concentrati i funzionari ― Buzzanca stesso ha ricordato le spese dell’ex sindaco Francantonio Genovese che ammontavano a 600 mila euro rispetto ai suoi 200 mila ― quanto sull’oggetto dei versamenti. Ad esempio, tra questi figurano 130 euro per la prima serata di una discoteca in via Calabria, altre uscite riguardano delle piante destinate a una salumeria, altre ancora un negozio di vini e 80 euro sono stati corrisposti a uno studio dentistico. Ci sono dei criteri da rispettare ― ricordano i revisori dei Conti ― che provengono dal governo nazionale, soprattutto adesso che siamo in clima di austerity. Altre irregolarità, restando in tema di spese di rappresentanza, riguardano un karaoke al rione Gazzi del costo di 600 euro. La nota è stata inviata la scorsa estate a Coglitore e al segretario generale del Comune, Santi Alligo, dal Collegio dei revisori dei Conti.
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