Cosa succederà al Comune se nel 2013 il commissario Luigi Croce proporrà il dissesto economico-finanziario? L’ultima parola, comunque, spetta esclusivamente al Consiglio Comunale. Gli effetti sarebbero devastanti, sia politici ma, soprattutto, quelli a carico dei cittadini. L’art. 244 del Testo Unico sull’ordinamento locale stabilisce che: si ha dissesto finanziario quando un ente non è più in grado di assolvere alle “ordinarie” funzioni ed ai servizi definiti indispensabili (vedi trasporto pubblico a Messina): quando nei confronti dell’Ente esistono crediti di terzi ai quali non si riesce a far fronte con il mezzo ordinario del riequilibrio di bilancio, né con lo strumento straordinario del debito fuori bilancio. In presenza di ciò, iecco cosa accadrebbe: Il ministero degli Interni nominerebbe una commissione incaricata di coadiuvare l’azione di amministratori e consiglio, che dovrebbe occuparsi del disavanzo pregresso. Potrebbero essere adottati provvedimenti eccezionali come aumenti delle tasse locali (già adesso il piano è di alzare l’aliquota Imu e istituire la tassa di soggiorno); scatterebbero tagli al personale in eventuale esubero: se dovesse risultare maggiore del rapporto 1 su 93 cittadini. Gli amministratori ritenuti responsabili, dalla Corte dei Conti, (ma questa è un’eventualità) del dissesto, non potrebbero ricoprire incarichi, per cinque anni, di assessore, revisore dei conti di enti locali o di rappresentante degli enti presso istituzioni, organismi ed enti pubblici o privati. I debiti pregressi potrebbero essere cristalizzati senza più interessi e rivalutazione. Impossibile dare corso ai pignoramenti in attesa che il recupero delle somme vada a soddisfare, negli anni a venire, coloro che “bussano alla porta” dell’amministrazione. I debiti accumulati (il “buco” del Comune sarebbe vicino ai 50 milioni di euro) sarebbe preso dal bilancio e inserito nella gestione straordinaria. Il Comune, così, potrebbe dar corso a un nuovo bilancio con tasse innalzate fino a una soglia stabilita dalla legge. Impegno massimo, da parte dell’amministrazione, per ridurre le spese inutili e contrastare l’evasione. Il patrimonio disponibile e non necessario sarebbe posto in vendita. Tocca sempre al consiglio comunale approvare o meno il dissesto. E la data fissata da Croce per stabilire o meno questo percorso è il 31 dicembre prossimo.
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