“Nelle relazioni fornite al commissario Croce da revisori dei Conti ed Esperti, che Croce porterà in udienza alla Corte dei Conti, c’è scritto che non potranno essere garantiti i servizi pubblici”. Lo ha detto il consigliere comunale dell’Udc, Giuseppe Melazzo, nel corso dell’incontro che l’intero consiglio ha avuto con la stampa, forse la conferenza più delicata degli ultimi 20 anni degli esponenti politici eletti dai messinesi”. “Non è così – replica il capogruppo del Pd Felice Calabrò – possiamo ancora salvare Messina dal dissesto”. In queste parole è concentrata la riunione fiume che i consiglieri hanno avuto con i cronisti, in vista dell’udienza del 9 novembre di Croce alla Corte dei Conti. Sarà quello lo spartiacque per capire cosa ne sarà del Comune: se dissesto oppure no. E non sono mancati toni accesi, polemiche, contraddizioni e forti critiche ai dirigenti di Palazzo Zanca. Specie in merito al “fondo per indennità di posizione e di risultato”, che ha dato, complessivamente, a 24 di loro, nel 2011, 1milione e 800mila euro. Soldi in più rispetto allo stipendio. Parecchi soldi in più percepiti in anni in cui il dissesto era dietro l’angolo. E così, negli anni che hanno precorso il dissesto di oggi, i dirigenti si assegnavano “indennità di posizione e risultato” di un’amministrazione vicina al fallimento. Stamani è stato consegnato un documento in cui si lancia un forte appello a tutti, dal premier Monti al presidente della Regione Crocetta, alla deputazione. Il presidente del consiglio, Giuseppe Previti, ha detto: “Abbiamo una grande responsabilità nei confronti dei cittadini, anche la classe dirigente avverta questa responsabilità. Il nostro grido di dolore dev’essere ascoltato. A Catania hanno dato 100 milioni di euro, a Parma 20, Messina nel 2011 ha ricevuto 14 milioni di euro di in meno di trasferimenti e nel 2012 ben 32”. Sulle responsabilità dei dirigenti comunali Previti ha sottolineato: “Ci nascondono le determine, lo abbiamo denunciato”. E Calabrò sul fondo da 1,8 milioni di euro ai 24 dirigenti: “Lo abbiamo denunciato, ma non abbiamo competenze così illimitate da fermare questi provvedimenti. Era una determina, quella del 2012, e la volevano far passare per delibera. Croce l’ha rispedita indietro”. I fondi aggiuntivi per il 2011 sono già stati intascati. Calabrò ha illustrato i pacchetti proposti per evitare il dissesto, posizione condivisa dalla stragrande maggioranza dell’aula a eccezione di Melazzo dell’Udc e altre posizioni singole. “Noi non andremo più a cercare voti per la deputazione se non si faranno sentire – ha dichiarato Calabrò – nessuno pensi al dissesto. C’è l’alternativa, che non è una soluzione definitiva , il decreto 174 del 2012, ma che può aiutarci evitando tutte le punizioni e i provvedimenti del dissesto che dobbiamo evitare”. Tra le altre richieste l’elargizione di un prestito a fondo perduto dallo Stato, e l’immediato accreditamenti dei 18 milioni di euro statali. Ne sono arrivati già 13. Pippo Trischitta, di Fli, ha chiesto la sostituzione del commissario Croce con un manager che abbia già fatto il commissario in altri Comuni a rischio, come Rosolino Greco. Critiche da Trischitta all’ex amministrazione che fino al luglio scorso segnalava conti in ordine. Previti ha criticato la proposta di vendere o “svendere” gli immobili comunali: “non facciamo come la Regione, che ha venduto e poi ha preso in locazione gli immobili. Solo un politico incompetente o colluso con la mafia poteva farlo”. Sul rischio che la Corte dei Conti possa accertare responsabilità personali per attuali ed ex consiglieri, ancora Calabrò: “Non abbiamo paura. Siamo e restiamo qui, vogliamo assumerci la responsabilità politica di quello che dovrà essere fatto per evitare il dissesto”. Sebastiano Tamà, di Grande Sud, si è detto contrario al documento redatto dalla maggioranza, ritenuto troppo “leggero”. Roberto Nicolosi, del Pdl, ha evidenziato che “Gli effetti del dissesto saranno disastrosi come gli atti punitivi che dovranno seguire le amministrazioni che verranno. Dobbiamo evitare questo”. Melazzo è contro la posizione dei colleghi: “La tempistica è ineludibile, non condivido di evitare a tutti i costi il dissesto”.
@Acaffo
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