L’Udc si stringe con Rosario Crocetta per la vittoria delle regionali. Questa mattina alla Sala Visconti il partito di Centro ha raccolto i “suoi” a 8 giorni dal voto. “Padrone di casa” il segretario regionale e capogruppo al Senato, Gianpiero D’Alia, che ha accolto l’arrivo del segretario nazionale Lorenzo Cesa insieme al deputato regionale Giovanni Ardizzone, la segretaria provinciale Chiara Giorgianni, il parlamentare regionale ex Pdl Nino Beninati e il presidente provinciale Giorgio Muscolino. D’Alia, nel suo lungo intervento, ha tracciato il quadro contro avversari e alleati. Subito contro Grillo: “Se Grillo cresce non è per la nuotata dello Stretto, ma voglio vedere l’antipolitica quando deve misurarsi col governo”. D’Alia ha rivendicato il fatto che a Roma, dal 2008, il partito è stato all’opposizione prima dell’arrivo di Monti, perdendo con il “Porcellum” molti parlamentari e sottolineando i valori di coerenza, lealtà e dignità del partito verso la storia degli ultimi anni. Il segretario regionale ha ribadito il no dell’Udc alle primarie (“il plebiscito crea populismo”) e sulle candidature dal web che delegano le scelte a gente che non si conosce. Contro Raffaele Lombardo il vertice siciliano di Centro ha evidenziato il “potere spregiudicato” nelle nomine e il mancato utilizzo di 6 miliardi di fondi europei che avrebbero dato “ossigeno” alla Sicilia. Dito puntato anche contro la Sinistra radicale che ha scelto Crocetta come peggior nemico e a Musumeci definito come espressione di Berlusconi e Bossi. D’Alia, ha ricordato come sia stato profeta del possibile dissesto al Comune di Messina “Io lo proposi” – ha detto, e che il “taglio” del 50% dei trasferimenti statali agli enti locali sono stati votati dall’ex maggioranza che sosteneva Berlusconi. Stoccate anche a Musumeci: “Ha detto di non essere mai stato sotto la gonnella puzzolente della Dc – ha gridato D’Alia – non può insultare così la nostra storia. I democristiani del Pdl riflettano su queste parole, forse lui vorrebbe stare sotto la gonnella della Minetti, dovrebbe vergognarsi, come dovrebbe vergognarsi chi ha usato i fondi legati al Ponte come una macchina mangiasoldi”. Cesa: “Musumeci si sciacqui la bocca quando parla della storia della Dc, noi difendevamo l’Italia mentre lui metteva bombe (riferendosi al passato missino del candidato di Pdl e La Destra)”. Poi spazio al futuro politico italiano: “Noi siamo per continuare col governo Monti, gli italiani hanno fatto molti sacrifici ma erano indispensabili”. E su Crocetta: “Lo appoggiamo perché lui parla il linguaggio della verità”. In ritardo è giunto Crocetta per gli incontri alla Gazzetta del Sud e all’Università col rettore Francesco Tomasello. “Con l’Udc parliamo lo stesso linguaggio – ha affermato Crocetta – e su Lavoro e Legalità siamo in perfetta sintonia. In Sicilia in questo momento non c’è una cosa che funzioni, ma possiamo cambiare le cose utilizzando i fondi europei non spesi per i settori che trainano la nostra economia”. Spazio alla solidarietà cristiana del candidato presidente di Pd e Udc che ha ricordato le parole di Papa Paolo VI sulla politica come carità. E ancora Crocetta: “L’Udc, da anni, sta facendo chiarezza al suo interno io trovo invece vergognoso che la Sinistra mi continui ad attaccare sulla Legalità, io sono quello che a Gela ha fatto arrestare 800 persone, e con me se, c’è una categoria che non è in sofferenza, sono proprio gli avvocati. Ma che vanno a dire?”. Crocetta ha ribadito che gli Ato rifiuti sono da abolire per consegnare i servizi ai Comuni con un risparmio notevole e detto ai precari (nel pomeriggio incontro alla Provincia) che con lui non andranno a casa ma saranno stabilizzati in lavori produttivi. “Ma ai precari dico che la legge vieta la costituzione di municipalizzate e compartecipate, chi vi promette che vi assumeranno con queste forme non afferma il vero”.
@Acaffo
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