L’occasione era sollecitare l’amministrazione Accorinti a dare impulso al rilancio delle opere pubbliche. Quella politica ha visto il ritorno sulla scena del candidato sindaco di centrosinistra, Felice Calabrò, che ha tenuto banco in conferenza stampa e che è apparso molto “carico” a tre mesi dalla sconfitta al ballottaggio.
Il capogruppo del Pd al Comune, Paolo David, ha definito Calabrò colui che da sempre ha fatto da battistrada ai consiglieri.
“Non è una critica nei confronti della giunta Accorinti ma vogliamo essere da pungolo – ha dichiarato Calabrò – vogliamo parlare di opere pubbliche che senza fondi potrebbero non vedere la luce”. L’ex capogruppo del Pd ha tirato fuori il decreto regionale del 13 luglio scorso con cui la Regione ha “tagliato” i 20 milioni di euro della legge Tognoli con i relativi progetti dei parcheggi cittadini. “I soldi non ci sono più – ha proseguito Calabrò – ma non certo per colpa di questa giunta, dobbiamo essere onesti, ma questa giunta ci deve dire cosa vuole fare dei Lavori pubblici dopo 3 mesi di sonnolenza, penso ai progetti della Stu Tirone, c’erano 8,5 milioni che sono passati a 6 e che non ci sono più oggi, vogliamo capire se sui progetti c’è un no di merito o un no pregiudiziale”. Lodato il lavoro dell’assessore regionale alle Infrastrutture Nino Bartolotta che si è speso per i fondi del Risanamento e per la Via del Mare. “Lancio all’amministrazione – ha proseguito Calabrò di cui si sussurra come possibile candidato alla prossima segreteria provinciale del Pd – una chiara ammonizione, noi siamo impegnati a portare avanti progetti per il bene della città altrimenti si ritroverà critiche aspre dai nostri 13 consiglieri”.
Giuseppe Santalco, capogruppo della lista Felice per Messina, e già presidente dell’Istituto Case Popolari, ha detto che sugli 11 milioni di euro spendibili subito dalla Regione non c’è alcun progetto mentre l’ente case popolari ha pronti piani cantierabili. La prossima settimana si terrà un Tavolo tecnico con l’associazione costruttori edili su Fondo Saccà e via Taormina.
Alla giunta Accorinti chiesta anche l’applicazione del’Housing sociale per “una città a misura d’uomo” e in favore di soggetti economicamente meno fortunati. Spazio poi alla politica in senso stretto e al ricorso elettorale contro l’elezione del sindaco Accorinti. Calabrò: “Il ricorso non l’ho fatto io ma i cittadini hanno il diritto di conoscere la verità, se dovesse arrivare una risposta positiva diventerò sindaco della città e sceglierò le persone giuste”.
Sulle nomine di Accorinti Calabrò ha dichiarato che avrebbe nominato Capo di Gabinetto Giovanni Bruno ma che il possibile futuro segretario generale, Antonino Le Donne, “tornerà da dove è venuto”. Punzecchiature anche ai Renziani messinesi che secondo Calabrò non si sarebbero candidati al Consiglio comunale per mancanza di coraggio. Nella sala del Consiglio comunale c’erano altri consiglieri di centrosinistra come Benedetto Vaccarino, il presidente Emilia Barrile, Antonella Russo e Claudio Cardile. Ad ascoltare l’ex consigiere Peppe Chiarella, il capogruppo Udc Mario Rizzo, e un altro ex consigliere ma del Pdl, Salvatore Ticonosco, che ha detto di essere stato in conferenza solo come amico di Calabrò.
Sui progetti delle opere pubbliche David ha segnalato che con l’assessore De Cola c’è stato solo un incrocio e non un incontro e ha affermato che nessun fatto concreto è ancora giunto dall’amministrazione Accorinti ma solo dall’assessore regionale Bartolotta. @Acaffo
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