Bisconte sempre più “bomba ecologica”. Gioveni e Cacciotto (Udc) vogliono presentare un esposto alla Procura

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Gioveni LiberoCacciotto«A nulla sono servite le passate denunce, a nulla sono servite le richieste d’intervento all’Iacp (ente che ha la diretta competenza nell’area), a nulla è servito assistere a uno scenario da “terzo mondo”». I consiglieri Udc della terza Circoscrizione Libero Gioveni e Alessandro Cacciotto, dopo l’ultimo allarme lanciato il 24 aprile scorso, denunciano l’immobilismo e l’elevato pericolo per la salute pubblica nell’area sbaraccata di Bisconte e preannunciano la presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica per accertare eventuali responsabilità.

«L’assoluto degrado regnante, ma soprattutto l’enorme rischio ambientale che grava all’interno e all’esterno dell’area sbaraccata – continuano i consiglieri −, rendono la zona fortemente insalubre e quindi certamente a rischio sotto il profilo igienico-sanitario. A ridosso della centrale via Caltanissetta che divide in due la stessa area delimitata da una recinzione in lamiera sempre più precaria e divelta in più punti − spiegano Gioveni e Cacciotto − insiste un impressionante “mare” di materiale di qualsiasi specie: inerti depositati giornalmente con “inaudita freddezza” da parte dei soliti “imbecilli” che utilizzano addirittura il campetto interno in asfalto come luogo di discarica ma, certamente, il fatto di assoluta gravità è rappresentato soprattutto dalla presenza sempre più considerevole di quelle pericolosissime lastre di eternit e resti vari di amianto (alcune di esse addirittura carbonizzate) che, come è noto, rappresentano un concreto pericolo per la salute pubblica».

«Inoltre − concludono − la presenza del materiale nocivo che aumenta a dismisura giorno dopo giorno senza che nessuno attui un benché minimo tentativo di contrasto, viene ulteriormente aggravata dal fatto che l’area in questione si trova a ridosso della chiesa parrocchiale e della piazza di Bisconte che, naturalmente, risultano frequentatissime da bambini e adolescenti. Adesso è giunto il momento di dire basta».

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