Domenica non andranno a votare alle elezioni regionali i 41 addetti della ditta Triscele. E con loro non voteranno le famiglie. La decisione è di questa mattina, presa dopo l’inizio del sit-in di protesta ai cancelli di via Bonino. I lavoratori aspettano ancora dai Faranda, titolari dell’azienda di produzione delle Birra del Sole e Patruni e Sutta (produzione ferma da più di 1 anno), notizie sul progetto di insediamento edilizio nei terreni di via Bonino. Mimmo Sorrenti, uno dei dipendenti, ha affermato: «Ci asterremo tutti dal voto. Da Palermo la commissione regionale all’Urbanistica ha fatto tutto, manca solo il documento di ritorno per il progetto di costruzione di palazzine. Qui è Faranda che deve uscire allo scoperto e dirci cosa ne sarà dei piani di delocalizzazione della Triscele. Intanto noi non andremo a votare». Sorrenti, ad esempio, era candidato alle comunali del 2008. Secondo i lavoratori i terreni di via Bonino, dove oggi sorge la Triscele, hanno un valore tra i 25 e i 30 milioni di euro. Al sit-in, organizzato dai confederali, Paolo Zito della Cisl dice: «Qualcuno delle istituzioni si faccia sentire, siamo pronti a essere chiamati dalla Prefettura. Dov’è la politica? Cosa fa? È in campagna elettorale, qui i lavoratori stanno facendo grossi sacrifici. Vogliamo risposte immediate». Il 31 dicembre prossimo scadrà la cassa integrazione per i 41 addetti che da giugno non ricevono più il sussidio dall’Inps.
@Acaffo
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