Il debito generale del Comune è di 240milioni di euro diceva ieri pomeriggio il commissario Luigi Croce. Anzi no è di 259milioni di euro secondo la lettura dei dati dei consiglieri comunali della commissione Bilancio, ma per il ragioniere generale Ferdinando Coglitore e il dirigente Giovanni Di Leo è di circa 60milioni. Oggi in commissione Bilancio al Comune, aperta ai cronisti, la netta divisione sui numeri tra la relazione fornita e firmata da Croce alla Corte dei Conti e redatta dagli Esperti Antonino Dalmazio, Luigi Saccà e Paolo Tomasello e quella di Coglitore che parla di una sessantina di milioni. C’è poco da capirci ma tentiamo di fare chiarezza. «Noi ― ha affermato Coglitore ― abbiamo fatto riferimento ai soli debiti certificati dagli uffici, non possiamo inserire quelli ipotetici o quelli che si potrebbero creare da qui in avanti, oppure quelli che ridurrebbero senza essere certificati, uso il condizionale, il bilancio del Comune». Tra i consiglieri della commissione Bilancio è stato il “caos” mentre il presidente Giuseppe Melazzo, alla presenza del Collegio dei Revisori dei Conti, ha tentato di definire il quadro. Di certo c’è che tutte e due le parti, Croce da un lato, con gli Esperti e Coglitore, e i funzionari dall’altro concordano nell’evitare il dissesto e accedere al Fondo di Rotazione del decreto legge 174 del 2012. «Io ho fatto la mia parte, i conti dei bilanci devono essere certificati, anche quelli delle partecipate» ha proseguito Croce. Di Leo ha annunciato che probabilmente il bilancio di previsione 2012 sarà approvato da un commissario ad acta, mentre per venerdì prossimo sono stati convocati proprio gli Esperti di Croce per tentare di dirimere la questione. Melazzo ha detto: «Occorre farci sapere quali misure correttive saranno adottate. Noi siamo pronti a mettere in piedi il bilancio di previsione necessario per evitare il dissesto». Giuseppe Capurro del Pdl ha evidenziato come ci siano tanti dubbi sulla vicenda e se tutti i debiti delle partecipate sono stati inseriti e come visto che i consuntivi dell’Atm non sono approvati da quasi 10 anni. Ivano Cantello di Sicilia Vera è per la dichiarazione di dissesto che lui già chiedeva con una verifica ufficiale dei conti in aula. Anche Paolo Saglimbeni del Pd ha sottolineato le contraddizioni delle due relazioni e ha affermato: «I dati di Croce ci danno ragione nell’aver bocciato il consuntivo 2011». Giuseppe Trischitta di Fli si è schierato con la relazione di Coglitore evidenziando casi strani come i 19 milioni di euro di passivi dai sinistri stradali nella relazione di Croce, che sarebbero molti di meno e con voci come le parcelle di avvocati dopo che lui stesso è andato a informarsi presso l’Avvocatura. Nella relazione degli Esperti di Croce (molti dati li abbiamo già forniti ieri pomeriggio) vi è il carteggio degli enti pubblici sempre controllati dal Comune e il come si è arrivati a stabilire l’ammontare di 240milioni di euro che i consiglieri della commissione Bilancio, facendo le somme, hanno elevato a 259 milioni. Si legge che: «Tale carenza di liquidità e le esigue risorse non consentono per il futuro di garantire i servizi pubblici essenziali e la difficoltà a corrispondere gli stipendi anche ai dipendenti comunali di novembre, dicembre e tredicesima. Il Comune non è in condizione di adempiere le proprie obbligazioni con mezzi normali di pagamento con la conseguenza che i debiti, inevitabilmente, sono destinati ad aumentare». Sottolineata la mancanza di una fedele rappresentazione contabile dei rapporti con le società partecipate. In quella di Coglitore, invece, appaiono cifre sempre gravi ma sono presenti anche quelle recuperate come rimborso tra cui i 7 milioni di euro di multa per lo sforamento del Patto di Stabilità, la necessità di prevedere nuove Entrate per sopperire ai minori trasferimenti dello Stato, la necessità di incrementare al massimo i servizi al 36% dei costi, riapprovare i bilanci di Ato3, MessinAmbiente e rivedere le previsioni di spesa dell’Atm riportandoli almeno nei limiti delle somme previste nel bilancio di previsione 2011. Verificata la crisi di liquidità Coglitore e Di Leo scrivono: «Ai predetti impegni finanziari dovranno essere aggiunti tutti quelli che verificheranno entro la fine dell’anno per garantire le retribuzioni al personale nonché il finanziamento di tutti i servizi indispensabili che possono essere stimati presuntivamente in 45.000.000». A questo punto per Coglitore e Di Leo le Entrate da Stato, Regione, Imu, Tarsu e addizionali comunali e altre Entrate proprie sono pari a 53.940.809,88; le Spese per mandati emessi e non trasmessi per il pagamento, atti di liquidazione giacenti, retribuzioni e servizi indispensabili da pagare, delegazioni rate mutui novembre/dicembre pari in totale a 73.496.267,86. In pratica mancano 20milioni di euro per redigere il bilancio di previsione 2012. Ma adesso di quali numeri il consiglio comunale dovrà tenere conto?
@Acaffo
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