Per la segretaria della Fp Cgil, Clara Crocé, è «una proposta inaccettabile» quella avanzata dall’Assessore alle politiche sociali, Nino Mantineo, durante l’incontro di questa mattina: trasferire 30 lavoratori dei servizio Sad nel bando 328. «Il tempo della carità è finito. Nell’anno che sta per concludersi, i lavoratori dei servizi sociali e in particolare quelli del Sad (Servizio assistenza domiciliare anziani) hanno già pagato più di altri le inefficienze di un settore che va completamente riorganizzato prima che sia troppo tardi».
Il sindacato non intende assolutamente accettare lo spostamento di 30 unità del personale impiegato nel servizio Sad, nel bando, a breve in pubblicazione, che dovrebbe godere dei fondi della 328 (complessivamente 18 milioni di euro), pari a oltre cinque milioni di euro per l Sad, per tre anni.
«Sebbene infatti — afferma la Crocé — il 75% di tale somma spetta a Palazzo Zanca, in qualità di ente capofila del distretto sanitaria D-26, i soldi della gestione del servizio, che potrebbero essere garantiti per la prima annualità, potrebbero invece essere in forse per le due successive, perché la Regione potrebbe decidere di ridurre gli stanziamenti. In questo caso, però, a pagarne le conseguenze sarebbero proprio quei trenta lavoratori usciti fuori dal “bacino” dei servizi sociali comunali».
«L’Assessore — continua — dimentica che attualmente otto lavoratori in esubero sono tenuti in vita dagli stessi lavoratori iscritti alla Fp Cgil, in quanto i lavoratori iscritti alla Cisl, nonostante l’accordo stipulato con la Cesim, non hanno donato le ore di lavoro promesse».
Per il sindacato, dunque, la proposta avanzata dall’Amministrazione, il cui obiettivo è quello di risparmiare il maggior numero possibile di risorse, rischia solo di danneggiare i lavoratori del sociale che «fino ad oggi però sono quelli che continuano a pagare il prezzo più alto. Se si devono effettuare degli tagli si facciano altrove e non certo nel settore del sociale».
Le modalità con cui il Comune intende portare avanti tale soluzione, è quella di inserire all’interno del bando della 328 riguardante proprio il servizio di assistenza domiciliare agli anziani, una clausola in cui si prevede l’utilizzo dai 30 ai 32 lavoratori dipendenti del servizio attualmente gestito dalla Cesim. Complessivamente il bando con fondi 328 prevede l’utilizzo di 47 assistenti domiciliari, 3 assistenti domiciliari e 3 autisti. «Anziché puntare ad un risparmio di circa 800 mila euro sulla pelle dei lavoratori – ha specificato al Crocé – l’Amministrazione farebbe bene a pensare ai lavoratori in esubero di Casa serena per cui la cassa integrazione in deroga sta per terminare».
Nel pomeriggio, intanto, nella sede della Cgil, si è tenuta un’assemblea urgente con i lavoratori del Sad, cui è stato comunicato l’intendimento dell’Assessore. Grande lo sconcerto mostrato dai dipendenti, tutt’altro che favorevoli ad accettare la proposta in questione. Di cui si tornerà discutere il primissimo 9 dicembre.
«L’Amministrazione comunale — conclude Clara Crocè — provveda a mantenere gli impegni, cioè i 22 milioni promessi in bilancio per i servizi sociali. Chiediamo garanzie occupazionali e stipendi, altrimenti siamo pronti alla mobilitazione Per noi e i lavoratori il tempo delle chiacchiere è finito».
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