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Teatro, i sindacati fanno il punto della situazione

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teatro v.eLe OO. SS. di SLC-CGIL, UILCOM-UIL, FIALS-CISAL e S.A.Di.R.S. , a cento giorni dall’inizio del 2013, provano a fare il punto della situazione in cui versa il Teatro Vittorio Emanuele.

Per i dipendenti rimangono ancora insolute le questioni storiche: la mancanza di una Pianta Organica e dell’equiparazione ai ruoli regionali.

I lavoratori in organico continuano a non avere la certezza di ricevere gli stipendi (siamo adesso in arretrato di due mesi), mentre i precari, assunti a tempo determinato, oltre a non avere quanto gli spetta per i periodi lavorati, non possono nemmeno fruire dell’indennità di disoccupazione, oggi mini ASpI. Ciò è dovuto alla scelta scellerata, assunta dalla dirigenza dell’Ente, di non versare i contributi all’INPS. Questo accade puntualmente da mesi e pregiudica fortemente l’intera gestione previdenziale dei dipendenti, oltre a causare oneri aggiuntivi alle casse del teatro.

Come giudicare questi pseudo-amministratori ed il loro operato ?

Quanto devono ancora rimanere a “guidare”, in maniera così pessima, un Ente pubblico come il Teatro di Messina ?

La dirigenza (Presidente, Sovrintendente e ciò che rimane del C.d.A.), continua a dimostrare la propria incapacità. Il permanere di questo gruppo dirigente, fa accumulare inadempienze che solo un miracolo potrà riuscire a districare per evitare il tracollo gestionale dell’Ente, già nell’immediato futuro.

L’approssimazione e l’assoluta inettitudine con cui conducono il quotidiano, rischia di portare a fondo il Vittorio, i suoi lavoratori e quindi l’unico polo storico culturale di Messina.

Ci chiediamo cosa ha prodotto ad oggi, il famoso “tavolo tecnico permanente” aperto da tre mesi insieme a Fistel-CISL e Cisal,  se non solo enunciazioni, perdita di tempo e null’altro.

Le recenti dimissioni della Vice Presidente e componente del C.d.A. signora Faranda e le motivazioni che ha rappresentato per assumere questa decisione, bastano a dimostrare la realtà ed il clima con cui la dirigenza ha gestito l’Ente in questi anni.

Riteniamo, inoltre, che anche i componenti la deputazione regionale messinese, hanno la responsabilità di aver fatto poco o nulla per porre rimedio a questa situazione grottesca. Solo alcuni di loro hanno espresso, episodicamente, opinioni a vario titolo, che possiamo considerare più di “facciata” che di reali e concreti contenuti risolutori, considerato il risultato.

Il Presidente Crocetta che ha in più occasioni espresso pubblicamente la volontà e la necessità di commissariare il Vittorio, a causa della gestione inadempiente oltre che incapace della sua intera dirigenza, ad oggi non ha ancora assunto alcuna concreta determinazione. Egli in questi mesi, a Messina, sta commissariando tutto, ma non il Teatro.

Cosa lo frena, ancora, a dare seguito alle sue dichiarazioni ?  Equilibri politici derivanti da alleanze tra partiti ?  Interessi che si intrecciano, suo malgrado, con personaggi che consideriamo appartenenti alla “mala politica” ?  E se così fosse, è sufficiente questo per mettere sul piatto delle contropartite elettorali il Teatro, i lavoratori e la cultura a Messina ?    

Non vogliamo credere che si sia trattato solo di enunciazioni dettate dal momento storico elettorale. Se così fosse, desideriamo ricordargli che a Messina ci saranno, a breve, le elezioni comunali e che anche i lavoratori e gli amanti della cultura messinese, si ricorderanno di quanto ha fatto, o non ha fatto, per il nostro Teatro.

Un’altra questione incombe adesso sulla sopravvivenza dell’Ente; questa riguarda i tagli assurdi che i vari governi regionali hanno inflitto, negli anni, al Teatro di Messina e che questo governo regionale sta ulteriormente effettuando. Chiediamo un immediato ripensamento ed una rivisitazione delle somme destinate al Vittorio, senza le quali rischierebbe la chiusura.

Le azioni di protesta proseguono e si fermeranno solo quando avremo dirigenti degni di questo ruolo, capaci e competenti che sappiano affrontare con serietà le varie questioni.  Alla componente politica messinese ricordiamo oggi, e lo rifaremo al momento opportuno, che per essere eletti devono saper fare gli interessi di coloro che li votano: i cittadini ed i lavoratori.

Le manifestazioni di lotta continueranno nei prossimi giorni.     

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