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Premio produzione al Teatro, la Fistel Cisl: “Non accettiamo lezioni di moralità”

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TeatroVittorioEmanueleArriva la replica della Fistel Cisl alle altre organizzazioni sindacali sulla richiesta del premio di produzione del personale del teatro Vittorio Emanuele:

“Abbiamo presentato richiesta di erogazione del premio di produzione nella misura uguale all’anno precedente per adempiere ad un obbligo formale di tutela dei lavoratori in quanto la mancata presentazione della richiesta avrebbe comportato, dopo l’erogazione, la decadenza dalla contrattazione prevista dalla norma”. La Fistel Cisl non ci sta a passare per “alieni” su una vicenda, quella del Teatro Vittorio Emanuele, nella quale le sigle sindacali Slc-Cgil, Uilcom, Fials e Sadirs hanno sempre giocato da sole, senza accettare confronto e dibattito.

“In maniera responsabile – afferma il segretario Fistel Luigi Risitano – abbiamo concordato l’erogazione della percentuale minima prevista dal contratto, congelando eventuali ulteriori determinazioni all’insediamento dell’organo decisorio. Tutto questo già risolto giorni fa e perfettamente a conoscenza erano le 4 sigle sindacali. Perché quindi alimentare tensioni?”

Ma Risitano non si ferma qui, ricorda come sulla vicenda del Teatro la “normale attività sindacale viene utilizzata a seconda della loro convenienza e della possibilità di strumentalizzazione degli avvenimenti. Ci stupisce – aggiunge – come questi ‘sindacalisti illuminati’ sconoscano di fatto il Contratto nazionale. L’ultima artefatta uscita è fatta solo per screditare la Fistel agli occhi dell’opinione pubblica. Slc-Cgil, Uilcom, Fials e Sadirs si ergono a paladini di moralizzazioni dimenticando che nello stesso anno 2013 alcuni settori vicini a queste sigle hanno fruito di un premio erogato mensilmente e di straordinari che da una parte non avvalorano la teoria della diminuzione dell’attività da loro dichiarata e dall’altra è lontana da politiche sindacali coerenti”.

Risitano risponde agli attacchi, non solo sindacali, espressi nella nota. “Appare paradossale la considerazione in merito al poco seguito la Fistel avrebbe all’interno dell’Ente quando, numeri alla mano, la somma degli iscritti delle 4 sigle scriventi non raggiunge il numero degli iscritti della sola Cisl, che è rappresentata da “sindacalisti improvvisati” che hanno da sempre sollecitato l’Amministrazione regionale all’approvazione di quelle Tabelle di equiparazione del personale, che oggi sono bramate e sponsorizzate dalle sigle che hanno firmato il comunicato. Quelle stesse sigle che hanno diffidato l’Amministrazione Regionale dall’approvarle. La Fistel Cisl – aggiunge – non divide i lavoratori, al contrario rivendica per loro il diritto alla retribuzione e, nel caso in specie, alla corresponsione di emolumenti maturati nell’anno precedente, ben consapevole che lo stipendio è il bene fondamentale per il mantenimento delle loro famiglie, ma forse chi se lo vede recapitato a casa senza lavorare questo non lo può capire”.

La segreteria provinciale della Fistel Cisl non accetta e non permetterà a nessuno di dare lezioni di moralità, “soprattutto a chi non hanno fatto altre che scappare dai tavoli sindacali pur di accaparrarsi una fetta di notorietà mediatica a scapito del personale a tempo indeterminato e determinato, prova ne sia che i risultati di queste pseudo azioni sindacali sono stati pari a zero sul fronte occupazionale del personale a termine, creando false aspettative su stabilizzazioni notoriamente impossibili da realizzare in quanto la normativa vigente lo vieta. Strano che sindacalisti di professione sconoscano tali normative o molto probabilmente le hanno volutamente nascoste al personale. Non abbiamo mai intrapreso azioni sindacali solo per motivi mediatici e, come tradizione della Cisl, alle proteste devono essere seguite facciamo seguire proposte serie e soprattutto perseguibili senza alimentare un clima di divisione e odio, cosa che le quattro single sindacali fanno da tempo”.

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