Amareggiati per quello che considerano l’ennesimo “scippo” ai danni della città, il segretario generale della Uil, Costantino Amato, e il segretario provinciale della Uil Fpl, Giuseppe Calapai, intervengono sulla vicenda dell’Ospedale Regina Margherita. In una nota congiunta si legge: «Dopo anni di battaglie, convegni, analisi, studi, denunce e proposte, in una parola, dopo aver scosso l’opinione pubblica, tutto ci aspettavamo fuorché non essere convocati per la conferenza dei servizi indetta dall’assessore Borsellino per discutere delle sorti dell’ex ospedale Margherita».
«È assurdo – spiegano Amato e Calapai – che dopo anni di battaglie e dopo le dettagliate denunce inoltrate dalla Uil alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti, dopo essere stati chiamati persino ad accompagnare i tecnici del Governo Regionale in visita all’ex ospedale Margherita le forze sociali non siano state convocate per deciderne le sorti. Messina ancora una volta è stata snobbata ed espropriata del proprio diritto di autodeterminarsi, subendo l’ennesimo scippo».
«Il polo radiologico – spiegano Amato e Calapai – rappresentava per la città un’occasione per garantire ai cittadini eccellenza sanitaria. Quell’eccellenza già negata con il polo oncologico che doveva nascere all’ospedale Papardo e con il pronto soccorso d’eccellenza che avrebbe potuto sorgere al Piemonte».
«La Uil – concludono i due segretari – ribadisce la propria ferma volontà di difendere gli interessi e i diritti della città e continuerà la propria battaglia fino al conseguimento dell’obiettivo. Il Sindaco Accorinti, che è il massimo responsabile cittadino in tema di sanità, intervenga immediatamente per bloccare l’ennesimo furto ai danni della città e convochi una conferenza dei servizi affinché si chiarisca una volta per tutte cosa si vuole fare di questa struttura, non sottacendo le gravi responsabilità di chi sino ad oggi ha gestito questa vicenda».
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