“La proposta di rimodulazione della rete ospedaliera è stata modificata più volte, non per rispondere alle esigenze del territorio ma per rispondere a logiche politiche e partitiche”. Ad affermarlo sono stati il segretario generale della Cisl Fp Calogero Emanuele e il segretario provinciale della Uil Fpl, nel corso dell’incontro di saluto del commissario dell’Asp Giovanni Migliore ai sindacatiche si è tenuto questa mattina presso la Cittadella della Salute. Un incontro durante il quale le Federazioni del Pubblico Impiego di Cisl e Uil hanno evidenziato i problemi che investono sia i servizi che i lavoratori e hanno proposto l’avvio di tavoli tecnici per definire e risolvere le problematiche esistenti. É stata inoltre l’occasione per evidenziare le criticità della sanità di tutto il territorio messinese ma anche per esprimere un forte appunto al Presidente della VI commissione Sanità che ha tenuto i lavori a Messina lo scorso 3 marzo omettendo di invitare le organizzazioni sindacali che, malgrado indicati nella convocazione, non sono stati oggetto di notifica.
“Comprendiamo che i tagli dei posti letto sono frutto dell’applicazione della legge nazionale – hanno sostenuto – ma è pur vero che il riordino deve essere fatto tenendo conto delle reali esigenze del territorio e dell’utenza. Si vuole far passare in sordina questa rimodulazione ospedaliera senza un vero confronto con i portatori di interesse del territorio di riferimento. Ed è strano anche il comportamento dei sindaci, soprattutto di quelli dei comuni sedi di presidi ospedalieri, che si dichiarano soddisfatti o comunque restano passivi alle false promesse che vengono dispensate da parte dell’Assessore Borsellino che, come Crocetta, in ogni occasione dispensa rassicurazioni sul potenziamento del territorio per poi continuare il disegno di dismissione di pezzi di Eccellenze che sin oggi hanno dato lustro alla sanità messinese”.
Sulle relazioni sindacali, i due esponenti di Cisl e Uil sono stati chiari: “Vorremmo parlare di corrette relazioni sindacali con il rispetto delle norme e dei contratti di lavoro vigenti che indicano la sede provinciale quale unica sede per gli accordi sindacali. Non si può pensare di permettere che gli accordi siano parziali o distrettuali con la conseguenza che si registrano disallineamenti ed accordi diversificati. C’è la necessità di applicare in maniera armonica e sinergica la legge di riordino operando una vera integrazione ospedale territorio ma anche una sinergia con i Distretti socio-sanitari e gli enti locali per evitare duplicazioni e sovrapposizioni di servizio per realizzare una vera spending review ma con servizi efficienti e più vicino all’utenza”.
Il sindacato confederale, hanno assicurato Emanuele e Calapai, sarà da stimolo e pungolo con proposte e indicazioni ma verificherà i prossimi passi che il Commissario muoverà. “Vorremmo – hanno concluso – che ciò avvenga con il coinvolgimento del sindacato e della base”.
Dopo la seduta della commissione regionale Sanità a Messina interviene anche il senatore Udc Gianpiero D’Alia che dice:
“Generalizzando su una materia complessa e delicata quale è la sanità siciliana, si rischia di offendere un’intera categoria di docenti e medici che, ogni giorno, lavorano per la ricerca, la cura e per garantire l’assistenza sul territorio, anche in situazioni non facili”.
“Se ci sono responsabilità specifiche vanno accertate e perseguite – aggiunge l’esponente centrista – ma è immorale sparare nel mucchio, salvo che non si vogliano tutelare interessi pubblici e privati di altre province”.
“Infine – conclude D’Alia – non si può dimenticare l’importante impegno, a livello economico e di funzionamento, che l’Università di Messina elargisce ogni anno per contribuire al funzionamento della sanità nella nostra regione”.
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