«Neanche la presenza al Tavolo Tecnico sui precari del Sindaco, dell’assessore al personale, del direttore generale, del presidente della Commissione bilancio e dei dirigenti ha portato alla definitiva e positiva risoluzione della vertenza. Abbiamo assistito — sostengono Calogero Emanuele, segretario generale della Cisl Fp e Giuseppe Calapai, segretario provinciale della Uil Fpl — a dichiarazioni contraddittorie, favorevoli e contrari, ma sempre con riferimento alla nota con la quale i revisori dei conti hanno solo invitato l’Ente a rispettare la normativa vigente in materia di contenimento della spesa e il rispetto delle altre norme».
Per Cisl e Uil si è perso troppo tempo su una decisione che sarebbe dovuta arrivare a inizio mese e che, per la restrittiva interpretazione dei vincoli normativi, oggi ha bloccato tutto. I sindacati chiedono la necessaria sinergia tra Amministrazione e dirigenti per porre fine ai problemi dei lavoratoti, che vengono così penalizzati, e hanno rappresentato, ancora una volta, che la norma cui si vuole fare rifermento riguarda gli eventuali nuovi contatti flessibili.
L’integrazione oraria è solo legata allo sforamento della spesa del personale che, nel caso del Comune di Messina, è di gran lunga al di sotto del 50% previsto dalla legge. «Inoltre – aggiungono Emanuele e Calapai — l’integrazione è indispensabile perché il personale in servizio è di gran lunga inferiore rispetto ai parametri che quantificherebbero i dipendenti in oltre 2300 unità a fronte dei 1500 in servizio a tempo indeterminato e i circa 300 contrattisti in attesa di stabilizzazione».
Il tavolo è servito a ribadire che sul versante della stabilizzazione, da concludere entro il 31 dicembre 2016, è necessario deliberare gli atti di indirizzo, seguiti dal piano del fabbisogno triennale e quindi dal piano delle assunzioni corredato dal piano economico-finanziario funzionale al processo di stabilizzazione mettendo in conto che, come dichiarato dal direttore generale, nei prossimi anni verranno meno altre 700 unità. «Il tutto – affermano ancora – è reso compatibile dal nuovo piano di riequilibrio che l’Amministrazione si appresta a determinare, compreso il rispetto del patto di stabilità, che vedranno la luce entro la fine del mese. Siamo consapevoli che sono molte le fasi che impongono scelte e decisioni ma proprio per questo ogni giorno deve essere utile a proseguire nel cammino. Tutto deve passare da una programmazione credibile che deve mettere in campo le ipotesi di riordino e di individuazione di obiettivi volti a migliorare la qualità dei servizi e anche attivare le procedure di intercettazione di risorse che vanno ai servizi e non solo per quelli cosiddetti essenziali come polizia municipale, servizi sociali e istruzione, ma anche per quelli che hanno un ritorno economico per l’Ente, come tributi, progettazione, notifiche, cimiteri, urbanistica, pubblicità, servizi culturali, turistici».
«A nostro avviso – concludono Emanuele e Calapai — c’erano tutte le condizioni per dare il via, oggi stesso, alla delibera di integrazione oraria, ma la proposta dell’Amministrazione, con l’intervento finale del Sindaco, è stata quella di un’ulteriore riflessione nelle prossime 24 ore. Dove ci porterà questa riflessione non è dato sapere e per questo manteniamo lo stato di agitazione dei lavoratori precari».
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