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Micali (Fsi):” I disoccupati del 118 siano assunti per il servizio di emergenza: meno stress ed extra agli ospedalieri

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emergenza“Bisogna liberare nuovi posti per l’organico sanitario adibito al Servizio 118 a costo zero. Questa attività potrebbe essere svolta da tanti disoccupati del settore che verrebbero assunti a tutti gli effetti dalla Regione Siciliana, in quanto ancora sprovvista di un personale dedicato ed esclusivo. Attualmente, i dipendenti delle Aziende ospedaliere di Messina e provincia vengono già impiegati per questo Servizio d’emergenza, retribuiti con tanto di incentivazione extra ma con turni di lavoro altrettanto extra, a discapito del loro benessere psicofisico”. Lo denuncia il segretario territoriale della Federazione Sindacati Indipendenti Messina, Giovanni Micali, che sollecita le autorità competenti, quindi il Presidente della Regione Rosario Crocetta, l’assessore al ramo Lucia Borsellino e i manager delle Aziende ospedaliere e sanitarie per trovare strumenti e modalità per realizzare nuovi concorsi pubblici. In realtà, un piano finanziario di consolidamento nell’ambito Salute pubblica esiste già ed è il Pocs che dovrebbe essere sviluppato entro la fine del 2015.
“Si può arrivare ad assumere l’80% del personale che lavora a rotazione nel 118 – dichiara Micali – accelerando i tempi di attuazione del Pocs”.
“Possiamo contare la bellezza di ben 80 posti di lavoro – prosegue – che verrebbero destinati a personale addetto alle emergenze (circa 10 rianimatori per elisoccorso e 70 infermieri) e non a medici ed infermieri che, finito il proprio turno nei vari reparti dei nosocomi provinciali, si adoperano per il Servizio 118. I nuovi reclutamenti da parte del Governo siciliano avverrebbero con l’applicazione di normali contratti di lavoro nazionale e con un grosso risparmio nelle casse della sanità regionale. Questo si può verificare non attraverso l’analisi approfondita dei bilanci del Presidente Crocetta ma attraverso la certezza che chi presta servizio al 118 viene pagato, allo stato dell’arte, con incentivazioni importanti che farebbero gola a molti. Si calcola, per esempio, che l’intero comparto infermieristico nel territorio messinese percepisca di soli contributi straordinari circa un milione e 500mila euro annui”. Insomma, secondo il segretario territoriale di Fsi Messina, basterebbe tagliare queste cifre da capogiro per stipendiare 80 nuovi impiegati delle Aziende sanitarie, tra specialisti ed infermieri.
“Somme di denaro così elevate indirizzate ad un’intera Azienda – ribadisce Micali – spiegano il motivo per cui la Regione debba repentinamente assumere nuovi operatori che siano remunerati solo per l’emergenza. E’ inaccettabile osservare la corsa di medici ed infermieri che vengono scelti per espletare questa mansione, nonostante abbiano svolto l’attività elettiva in altre unità operative, secondo il relativo contratto aziendale. Ciò significa che gli stessi dipendenti si sottopongono ad un quantitativo massacrante di ore lavoro, senza soddisfare la necessità fisiologica di una giornata di riposo, pur di guadagnare lo straordinario”.
La riflessione più preoccupante è che questa ambizione di profitto potrebbe mettere a rischio non solo le capacità professionali a causa della stanchezza accumulata (tra il turno standard e quello aggiuntivo) ma anche l’adeguata assistenza ai pazienti.
“Le postazioni che utilizzano i dipendenti ospedalieri – conclude il responsabile di Fsi – sono quelle facenti capo all’Asp (dotata anche di circa 160 medici convenzionati e dedicati) per i rianimatori dell’elisoccorso; mentre, per gli infermieri, fanno capo sia all’Asp che all’Azienda Papardo-Piemonte. Le postazioni sono collocate nei presidi di Sant’Agata di Militello, Barcellona e Taormina e nei plessi di Milazzo, Papardo, ex Regina Margherita, Mandalari, Piemonte, Gazzi e nel comune di Scaletta. La Sala Operativa, situata al Papardo, ne possiede 3 con 10 infermieri di ruolo. Ogni postazione lavora 150 ore mensili. Il contratto nazionale del comparto prevede, invece, massimo 48 ore al mese di incentivi per rispettare il riposo fisiologico. Ne consegue che la Giunta Crocetta debba prendere provvedimenti sbloccando i concorsi pubblici, rivolti alle professioni interessate. Considerando che questa novità possa concretizzarsi già a gennaio 2015, la nostra Organizzazione sindacale ritiene che il Presidente regionale ed il suo assessore alla Salute possano impegnarsi a strutturare una nuova rete d’emergenza, rendendo più funzionale e potenziata anche la futura rete ospedaliera”.

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