“Il malore che ha colto il lavoratore di Casa Serena, Giuseppe Gugliandolo, impegnato nello sciopero della fame per rivendicare gli stipendi arretrati e la tutela del posto di lavoro, si pone a triste esempio dell’altissimo livello di tensione che vige fra i lavoratori messinesi continuamente sottoposti a sacrifici inenarrabili per l’assenza di reddito e costantemente minacciati dall’ombra della disoccupazione. Il Malaugurato evento che ha colpito Giuseppe – continuano Massaro e Fusco- è solo la punta dell’iceberg di quanto potrebbe verificarsi se le Istituzioni competenti non intervengono immediatamente, anche a livello territoriale, con soluzioni credibili per sgravare i lavoratori dal peso della fantomatica crisi che alla luce dei fatti si sta tentando di superare solo ed esclusivamente con i sacrifici dei lavoratori salariati mentre i ricchi sono sempre più ricchi e le caste sempre più tutelate. L’assenza di stipendi e l’incertezza del futuro che procura legittima ansia ai lavoratori di Casa Serena è una sorta di “pandemia” che ormai ha contagiato tutto il tessuto sociale cittadino, al grido di allarme dei lavoratori la classe politica risponde con proposte/slogan da campagna elettorale ma nei fatti continuiamo a registrare il classico pannicello caldo sul malato terminale. Nel partecipare solidarietà e sostegno a Giuseppe Gugliandolo, alla sua famiglia e a tutti i lavoratori di Casa Serena – proseguono i segretari dell’OrSA- ci rivolgiamo, per l’ennesima volta, al Commissario Comunale Croce, a De Francesco del Dipartimento dei Servizi Sociali di Messina e al Presidente della Regione Crocetta, per chiedere definitiva chiarezza sul futuro dei lavoratori e degli ospiti di Casa Serena e rivendicare un’inversione di rotta sulla gestione dei servizi sociali che non possono più essere affidati alle cooperative visti i deprecabili risultati fin qui ottenuti. Anticipiamo sin da adesso che l’OR.S.A. non esiterà a porre in essere ogni strumento di lotta per tutelare i livelli occupazionali e il diritto al salario troppo spesso messi in discussione dalla mala amministrazione che si pone ad emblema della città. Sarebbe altresì opportuno –concludono Massaro e Fusco- che autorevoli rappresentanti del Comune si recassero a Casa Serena per monitorare la condizione dei lavoratori in sciopero della fame e informali direttamente circa i tempi necessari per il pagamento degli stipendi , evitando, per una volta, l’indifferenza istituzionale nei confronti di chi vive il dramma.”
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