Non si placano le polemiche su Casa Serena tra la segretaria della Fp Cgil Clara Crocè e il collega della Fp Cisl Calogero Emanuele.
La prima ha voluto replicare così al cislino:
“Leggendo le ultime dichiarazioni del Segretario Generale della CISL FP ho difficoltà a riconoscere né collega né tantomeno compagno. Per essere colleghi bisogna aver condiviso un percorso e una responsabilità comune, per essere compagni bisogna essere reciprocamente solidali . Requisiti che,non abbiamo riscontrato nel segretario della FP CISL alle luce delle dichiarazioni rese.
Ai tempi dell’amministrazione Buzzanca, proprio per lealtà e senso di responsabilità, avevamo provato a riunire le RSU del Comune di Messina invocando per il bene dei lavoratori e della città un’unità sindacale nell’ambito delle Federazioni del pubblico impiego. Ci eravamo illusi di aver stretto un patto serio che, purtroppo, è stato smentito dopo neanche una settimana . L’impressione che abbiamo ricevuto che accordi assunti in modo unilaterale, hanno fatto venir meno qualsiasi ipotesi di unità sindacale in sede locale.
I lavoratori dei servizi sociali sono tutti consapevoli che molti di essi ancora lavorano grazie alla solidarietà degli iscritti alla FPCGIL che hanno donato le ore. Non hanno fatto altrettanto i cislini, i quali hanno legittimamente incassato 38 ore settimanali, ma senza tenere conto persone che potevano perdere il posto di lavoro. Il fatto grave, però, è che la solidarietà non è stata mostrate neanche da alcuni che ricoprono incarichi all’interno della Cisl, quegli stessi che poi si vanno a gridare dietro “ Vergogna” dietro la porta del sindaco, Renato Accorinti. Lezioni e bacchettate da questa persone non possiamo accettarle.
Anche su Casa Serena, la proposta del contratto di solidarietà per non licenziare i dodici è stata avanzata dalla FPCGIL, nel chiaro intendo di assicurare tutti i livelli occupazionali . I cari dirigenti Cisl avevano accettato , 40 operatori a tempo pieno e passavano nelle stanze della struttura di via Sciva, comunicando ai dipendenti chi sarebbe rimasto e chi no.
Siamo noi basiti, e non il segretario Emanuele, di fronte alle dichiarazioni fornite, proprio sulla situazione di Casa Serena, dove la Cisl ha sempre fatto il bello e il cattivo tempo. Si parla tanto degli anziani, viene da chiedersi dove sia oggi il sindacato dei pensionati della Cisl, che è invece sempre stato presente ai tavoli per sostenereil disagio degli anziani nella ipotesi di chiusura dell’immobile.
E ancora, è impossibile non rimanere inorriditi di fronte alle immagini che circolano sul web, in merito al trattamento riservato agli anziani , cui vengono serviti bastoncini di pesce, tonno in scatola e carne chiusa, in piatti di plastica. Un vero squallore.
Di fronte a un tale “scempio sociale”, anche la Cisl dovrebbe unirsi a noi nel chiedere nel chiaro intento provocatorio l’immediata chiusura della struttura. Condividiamo la posizione di Emanuele quando scrive che “la mission delle forze sindacali deve essere quella di tutelare i lavoratori nel rispetto delle regole, delle leggi e dei contratti”, ma non si può non considerare che il sindacato confederale debba contemporaneamente difendere i diritti dei cittadini destinatari dei servizi resi dai lavoratori,senza dimenticare che i servizi vengono pagati con soldi pubblici.
E’ alla luce della condizioni denunciate, cui si aggiungono il mancato rispetto delle prescrizioni contrattuali e dei capitolati di appalto e sui costi di costi che, negli anni, potrebbero apparire fuori misura , che la FP CGIL reitera all’assessore Mantineo e al dirigente Bruno la richiesta di immediate ispezioni, non solo tra le stanze e i corridoi dei Casa Serena, ma anche sui costi di gestione , passati e attuali”.
(65)