I lavoratori dell’ente di Formazione Aram, uno dei tre al centro dell’inchiesta Corsi d’oro, riuniti in assemblea il 21 marzo scorso, chiedono l’attivazione del CIG ( Cassa Integrazione Guadagni) e lo sblocco delle retribuzioni pregresse. I dipendenti scrivono, pertanto, ai sindacati uniti, all’assessore regionale alla Formazione, Nelli Scilabra, al dirigente generale della Formazione, Anna Rosa Corsello, al legale rappresentante dell’Aram, Elio Sauta.
Ecco cosa scrivono:
“Preso atto che con decreto del dirigente generale del dipartimento regionale dell’istruzione e della formazione professionale del luglio 2013 è stato revocato all’ente A.R.A.M. il provvedimento di concessione dell’accreditamento; che a seguito di tale revoca, non è stato avviato alcun processo di CIG o altro ammortizzatore sociale equivalente, atto a tutelare i lavoratori, ad oggi gli scriventi, nonostante le richieste avanzate, non avendo ricevuto alcuna direttiva dall’ente di appartenenza in merito al loro status lavorativo, vivono ancora una situazione paradossale (non posti in CIG, non in mobilità).
Le retribuzioni vantate ammontano fino a 18 mensilità arretrate.
Considerato che la situazione di disagio lavorativo generatasi ha ormai raggiunto livelli di drammaticità elevatissimi e che le condizioni di sussistenza delle nostre famiglie sono venute totalmente a mancare, appare evidente che ogni diritto umano e lavorativo sia stato calpestato; siamo pertanto a chiedere a codeste spettabili OO.SS., in sinergia col governo regionale, di farsi carico della nostra vertenza nei seguenti termini:
1.Attivazione delle procedure per l’ottenimento della CIG per il periodo successivo alla chiusura delle attività inerenti l’avviso 20/2011 a garanzia della continuità lavorativa come sancito dalla L.R. 25/93 art. 2 comma 1.
2.Individuazione ed applicazione delle soluzioni tecniche, volte al pagamento delle spettanze pregresse ai lavoratori.”
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