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Il Sindacato “dimenticato”. La Flaica Cub esclusa dalle trattive Teseos

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flaica cubAl tavolo della trattativa per risolvere le vertenza dei lavoratoti Teseos non è stata invitata la Flaica Cub, il sindacato che direttamente si occupa dei lavoratori e che insieme a questi sta protestando, ormai dalla scorsa settimana, davanti alla sede della Ssr. La riunione, convocata dall’Asp, svoltasi il 22 ottobre, avrebbe visto la partecipazione del commissario dell’Asp 5 Manlio Magistri, dell’amministratore unico della Ssr Antonio Lo Presti, del presidente della Teseos Grazia Romano, della segretaria provinciale della Fp Cgil Clara Crocè, del segretario della Cisl Calogero Emanuele. In una nota, la Flaica Cub scrive: «Le organizzazioni sindacali Cgl e Cisl, avrebbero raggiunto con la Teseos un illegittimo accordo, privo di alcun valore per i nostri lavoratori. Al tanto atteso tavolo della trattativa sono stati esclusi proprio coloro che quel tavolo l’avevano chiesto e che, con l’azione tuttora in atto e tutt’altro che conclusa (presidio del 17 ottobre, sciopero del 18 e assemblea permanente in atto sin dal 19 Ottobre negli uffici della Ssr (Società Servizi Riabilitativi, di via Tommaso Cannizzaro), stanno lottando per i loro diritti».

«Sarebbe stato, dunque, raggiunto — prosegue la nota della Flaica Cub — un accordo da chi (Cgil e Cisl), senza mandato, avrebbe preteso di rappresentare i lavoratori aderenti. Ma ciò che è ancor più grave è il contenuto di tale accordo, poiché ai lavoratori che hanno già ricevuto il licenziamento per esubero, senza alcuna revoca dello stesso, verrebbe chiesto di tornare a lavorare per consentire alla cooperativa, che non paga gli stipendi da ben nove mesi, di raggiungere il budget. Ma allora ci si chiede, per la Teseos questi non erano lavoratori in esubero?». Alla luce di ciò, il sindacato sottolinea la ferrea volontà dei 26 lavoratori aderenti alla Flaica Cub di proseguire con la protesta poiché «a quel tavolo di trattativa non si ritengono rappresentati da sindacati che sono diversi da quelli a cui hanno conferito specifico mandato sindacale con la loro iscrizione, disconoscendo, dunque, qualunque accordo che smantelli i loro diritti».

Giovedì scorso i lavoratori, insieme al sindacato, avevano occupato la sede di via Tommaso Cannizzaro della direzione della Ssr (Società Servizi Riabilitativi), che gestisce tramite convenzione con Asp 5 le prestazioni riabilitative nella provincia messinese, per chiedere la revoca immediata di 26 licenziamenti, il pagamento di 9 mensilità arretrate,  il passaggio alla Ssr titolare del servizio riabilitativo per il quale ha un affidamento diretto dall’Asp.

Inoltre, la Flaica Cub chiede che venga immediatamente revocato in autotutela il bando di gara per la cessione del 51% della quota detenuta dall’Asp di Messina nella Ssr, gara che sarà espletata nel Novembre prossimo. Il sindacato in questione, nella vertenza in atto, ha già proclamato lo scorso 16 ottobre lo stato di agitazione e attivato le “procedure di raffreddamento”.

Intanto in città sta crescendo l’attenzione verso quei 26 lavoratori, a cui sono vicini anche i loro pazienti e i parenti di questi ultimi. Inoltre — ricorda il sindacato — è stata indetta una petizione in loro favore, iniziativa partita da Padre Felice Scalia della Comunità Nuovi Orizzonti, alla quale hanno aderito molti altri soggetti.

A sostenere il sindacato, anche Luigi Sturniolo, consigliere comunale di Cambiamo Messina dal Basso, che in una nota scrive: «L’Asp 5 convochi immediatamente la Flaica Cub. Il requisito minimo perché un sistema di relazioni sindacali possa definirsi democratico consiste, infatti, nella possibilità, da parte dei lavoratori, di formare la propria delegazione trattante. Non è quello che in tante occasioni accade in Italia. Non è quello che sta avvenendo nel caso della vertenza Teseos, laddove 26 lavoratori licenziati, aderenti al sindacato Flaica Cub,  sono scesi in lotta occupando i locali della Ssr e non hanno avuto la possibilità di vedere al tavolo delle trattative i loro rappresentanti. Tutto questo mentre intorno a questi lavoratori si sta formando, in città, una estesa rete di solidarietà a sostegno della lotta».

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